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Increa, un anno di test per l’acqua del lago

Cronaca

Increa, un anno di test per l’acqua del lago

di Greta Joyce Fossati

L’azienda Studio idrobiologico sarà presente a Increa per un anno intero per studiare in modo approfondito le condizioni e le dinamiche del lago. L’operazione, voluta dal Comune e pagata da aziende sponsor, vuole verificare in primis la fioritura algale che da tempo popola il lago. È innocua per l’uomo (se non ingerita), ma potrebbe essere tossica per l’intero ecosistema del lago e soprattutto per i pesci o per i cani che, a passeggio, dovessero berla. Uno studio al riguardo si rende dunque necessario e sarà portato avanti principalmente in due modi: studiando i batteri e gli elementi chimici presenti nell’acqua.

Analisi durante le stagioni
«Il nostro sarà un classico monitoraggio limnologico (la disciplina che si occupa in modo specifico delle acque non correnti quali laghi, stagni, paludi)», spiega l’ing. Tallarino cui è stato affidato il progetto. «Abbiamo già dei dati – prosegue – sulle condizioni passate del lago: partiremo da quelle per verificare eventuali miglioramenti o peggioramenti dello stesso. Un’analisi mensile permetterà di verificare le condizioni chimico-fisiche del lago e le specifiche dinamiche annesse». Una volta al mese, dunque, i tecnici passeranno al parco per prelevare campioni d’acqua ed effettuare altri rilevamenti. «Sarà così possibile – spiega – avere una descrizione dettagliata sull’evoluzione del lago nelle stagioni e proporre in seguito eventuali interventi di miglioramento».

In superficie e sul fondo
Durante le dodici uscite per la raccolta dei campioni d’acqua sarà utilizzato anche il Disco di Secchi per determinare la trasparenza dell’acqua. I prelievi avverranno usando specifici strumenti di lavoro quali una Bottiglia Van Dornper per il prelievo dell’acqua a diverse profondità: superficie, due stati intermedi e sul fondo. Su ogni campione prelevato si determineranno la temperatura, pH, la conducibilità elettrica, l’ossigeno disciolto e la sua percentuale di saturazione. Nel punto di profondità massima del lago viene ancorato un gavitello (una boa galleggiante) che sarà utilizzato per i prelievi dell’acqua in profondità. Tra gli esami, ci sarà anche quello relativo ai pesci, realizzato attraverso l’utilizzo di una rete. «Quest’ultimo non è un esame esaustivo – chiarisce Tallarino -, ma solo un campionamento che potrà dirci qualcosa di più sulla popolazione del laghetto».

Nel 2017 le conclusioni
Sono previsti rapporti, ogni due mesi e relazioni sull’avanzamento dei lavori, oltre a una raccolta immagini dettagliata necessaria sia per fini scientifici sia per un’adeguata documentazione fotografica dell’attività svolta. Al termine dello studio, all’inizio del 2017, sarà possibile avere un documento di sintesi contenente le elaborazioni grafiche e concettuali dei dati raccolti, le considerazioni circa lo stato del bacino, le prospettive di riqualificazione e le linee guida per le fasi successive del progetto.

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