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Lo scuolabus costa troppo al Comune. I genitori: «Non può essere abolito»
Una sessantina di persone ha partecipato, mercoledì, all’incontro organizzato dal Comune per pensare il futuro del trasporto scolastico. Un tema dibattuto perché molto costoso. E dunque, per la giunta, da rivedere se non da tagliare.
Lo usano 136 ragazzi
Secondo i numeri presentati da Mario Baldo, funzionario dell’Ufficio istruzione, negli ultimi 7 anni si è passati dai 231iscritti allo scuolabus nel 2009 ai 136 attuali. Di questi, 120 frequentano le scuole secondarie (le vecchie medie); 88 vanno alla Leonardo da Vinci, 73 provenendo dal quartiere Ovest. Tolta la quota pagata dalle famiglie, il Comune integrava il servizio, per renderlo possibile, con 139.686 euro nel 2009; quest’anno sono serviti 103.457 euro: la cifra è più bassa in quanto lo scuolabus è partito in ritardo di un mese rispetto all’inizio delle scuole.
Costa 900 euro a ragazzo le famiglie ne pagano 161
Ogni famiglia che iscrive un figlio al servizio di trasporto scolastico paga 161 euro l’anno. Il Comune aggiunge, a questa cifra, 760 euro a bambino a copertura dei costi. Secondo un’indicazione ministeriale del 1980 (è l’unica sull’argomento), un Comune dovrebbe garantire il trasporto a chi abita a oltre 2 chilometri dalla scuola. È il caso di 39 studenti della Leonardo, 4 della De Filippo, 2 della Kennedy. Sempre secondo l’ufficio, l’utilizzo è «al di sotto delle aspettative». Una rilevazione effettuata tra il 2 e il 13 novembre ha indicato che usano lo scuolabus circa il 65% dei ragazzi che si iscrivono. Gli altri, scoperto che sono più comodi ad andare a piedi, smettono di servirsene.
Sostituito dalle circolari, ipotesi a lungo termine
All’incontro erano presenti anche consiglieri in rappresentanza di tutti i partiti sia di maggioranza che di minoranza. Tra questi, Roberto Assi (Ncd) secondo cui «i numeri, pur importanti, non possono essere l’unico parametro di giudizio. Le precedenti amministrazioni hanno sempre tutelato questo diritto dei cittadini. Non si può aumentare le tasse e tagliare i servizi». L’assessore Mauro Bertoni ha contestualizzato il problema nel più ampio recinto del trasporto pubblico, su cui pende il taglio delle Provincie e la necessaria, ma non attuata, riorganizzazione delle competenze. «Andiamo verso un futuro – ha detto – in cui ciascun Comune pagherà costi salati per avere i bus pubblici. Forse potremo utilizzare le circolari, che in Provincia abbiamo solo noi, in sostituzione dello scuolabus con metodi da definire». Uno scenario possibile, ma indefinibile nei tempi, ha aggiunto.
«Servizio indispensabile per il quartiere Ovest»
«Siamo aperti a ogni idea e soprattutto vi assicuro che non è ancora stata decisa la soppressione del servizio per il prossimo anno scolastico», ha affermato l’assessore all’Istruzione Giovanna Borsotti, aggiungendo però che «il servizio, così com’è, è difficile da mantenere». Diverse le proposte dei genitori presenti, unico l’appello, riassunto da un papà residente nel quartiere Ovest: «Al di là delle statistiche, i problemi dei ragazzi vanno risolti. Per diverse famiglie il trasporto scolastico è indispensabile. Scuolabus, circolari, navette, aumento del costo: si può pensare a tutto, ma non togliete il servizio e non chiedete ai genitori di accompagnare a turno anche i figli degli altri. La responsabilità sarebbe eccessiva, non è una soluzione».
L’assessore ha rimandato i presenti a un successivo incontro, «in tempo utile per le iscrizioni che chiudono il 22 febbraio», durante il quale saranno comunicate le scelte definitive per i trasporti dell’anno 2016-17.