Comunità Pastorale
Monsignor Tremolada a San Paolo: «La Misericordia, forza che guarisce»
Un incontro sulla Misericordia nel Vangelo di Luca. Lo tiene domenica 15 novembre alle 16 presso la parrocchia di San Paolo a Brugherio monsignor Pierantonio Tremolada, vescovo ausiliare della diocesi di Milano. Gli abbiamo chiesto di introdurci alcuni dei temi che tratterà durante l’incontro che è stato pensato come una preparazione all’anno che Papa Francesco ha deciso di dedicare in modo giubilare a questo tema e che si apre il prossimo 8 dicembre. Un invito, quello di monsignor Tremolada a guardare nel profondo le persone che abbiamo accanto ogni giorno. Soprattutto quando si trovano nei contesti di difficoltà. Ed a recuperare quelle pratiche virtuose che un tempo erano note come “opere di misericordia” rileggendole con gli occhi di chi non lascia mai solo il prossimo .
Qual è l’invito che l’anno della misericordia formula ad ogni credente?
Bisogna andare prima di tutto al significato di misericordia che letteralmente vuol dire ‘un cuore rivolto a ciò che rende gli uomini infelici. Cor-miseri, ovvero l’atteggiamento con cui Dio, attraverso gli uomini si rivolge all’umanità con cuore aperto a ciò che fa soffrire. Essere misericordiosi, dunque, vuol dire farsi carico della sofferenza delle persone. E’ una forza benefica, una energia che sostiene e dà consolazione.
Quale correlazione c’è tra questo tema e il Vangelo di Luca?
C’è un legame fortissimo. Il Vangelo di Luca è infatti definito “della misericordia” e presenta Gesù come colui che rivela la misericordia. Il culmine, ovviamente di questo discorso è la passione. Gesù mostra una straordinaria capacità di farsi carico della soferenza delle persone sotto due aspetti: quello della fragilità e della debolezza. E quello di accogliere e perdonare chi ha sbagliato nella vita, come il pubblicano, come la peccatrice. Lo sguardo di Gesù permette loro di cambiare vita.
In questo senso possiamo comprendere come la misericordia sia non solo uno strumento, ma una forza che guarisce. Gli episodi di Zaccheo e del Buon Ladrone sono due esempi di questo discorso.
Quali sono i gesti concreti che possiamo fare nell’anno della misericordia?
Possiamo riscoprire prima di tutto il valore di quelle che nella tradizione cristiana sono chiamate opere di misericordia. Si dividono in corporali e spirituali. Tra le prime ricordiamo la consolazione degli afflitti, l’ammonizione dei peccatori, il perdono degli offesi. Tra le corporali dar da bere agli assetati, da mangiare agli affamati, vestire gli ignudi, visitare i carcerati. Entrambe ci ricordano di dare attenzione a tutto ciò che fa soffrire l’umanità sul versante della colpa e produce effetti negativi sulla vita dell’uomo. E ci spingono a non lasciare sole le persone nel loro bisogno.