Cronaca
Piccole buone notizie dalla Candy, ridotti gli esuberi
La doccia fredda, estiva e spiacevole del caso Candy, il 30 settembre ha visto lievitare gli esuberi a 373: 343 operai e 30 impiegati d’ufficio. Dopo l’incontro tra i vertici aziendali e le forze sindacali (Fiom CGIL, Fiom CISL, RSU) tenutosi alla sede di Confindustria Monza nei giorni scorsi, i vertici della azienda hanno deciso di ridurre gli esuberi a 310 e prolungate il contratto di solidarietà per 24 mesi. «La riduzione degli esuberi non è significativa», commenta Pietro Occhiuto, segretario di Fiom CGIL Monza e Brianza. L’obiettivo è «raggiungere esuberi zero – spiega Occhiuto – e ottenere nuove produzioni». Il sindacato ha chiesto la presentazione del piano industriale al ministero dello sviluppo economico per dare continuità alla “scalata” istituzionale di Candy e dei lavoratori di Brugherio. Sotto l’egida di Lino Fossati (Lega Nord) il 15 ottobre l’azienda è stata convocata in Regione Lombardia, dopo che il 17 settembre il caso è stato affrontato anche in audizione davanti all’assessorato ragionale alle attività produttive. Il sito di Brugherio è ancora altamente produttivo se , come affermano da Fiom CGIL, «15.000 nuove macchine sono stati richieste a Brugherio». Esuberi e nuove richieste produttive? Sembra una contraddizione. «Brugherio ha una produzione di qualità», esplicita il rappresentante sindacale. Massimizzare i profitti, ecco l’imperativo che porta a delocalizzare.