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La pagella di Legambiente: Brugherio “città riciclona”

Cronaca

La pagella di Legambiente: Brugherio “città riciclona”

Anche nel 2015, Brugherio entra nella classifica dei Comuni “ricicloni” stilata da Legambiente. Si tratta della pagella che certifica il grado di impegno dei cittadini e dell’amministrazione sui temi del trattamento dei rifiuti. Entrare nella classifica è già segno di un impegno riconosciuto: chi non attua politiche di differenziazione, non è neppure considerato. Il Comune si posiziona al posto 1.114, sui 1.548 “ricicloni” individuati (in Italia i Comuni sono in totale, secondo l’Istat, 8.047). Considerando la Provincia di Monza e Brianza, la posizione è 22° su 36 ricicloni (la Provincia include 55 Comuni).

 

Gestione dei rifiuti
«Adesso manca solo il sacco prepagato», commenta l’assessore all’ambiente, Marco Magni. «Siamo soddisfatti – aggiunge – di essere nella classifica dei Comuni ricicloni, nella quale peraltro siamo presenti da anni, grazie all’attività congiunta di cittadini, amministrazione e Cem (il consorzio che si occupa del trattamento rifiuti a Brugherio)». Le pagelle stilate da Legambiente considerano infatti una serie di precisi parametri per arrivare, spiega l’Associazione, “a un importante momento di verifica degli sforzi compiuti per avviare e consolidare la raccolta differenziata e, più in generale, un sistema integrato di gestione dei propri rifiuti”. Non è considerato solo l’impegno casalingo, ma tutto il trattamento della spazzatura. «Il livello di differenziazione raggiunto a Brugherio – spiega ancora l’assessore – ci ha consentito di raggiungere buone posizioni di classifica. Ma per arrivare in vetta, lo dico sorridendo perché naturalmente non è una gara, serve fare molto di più, e non è semplice».

Avanti i piccoli Comuni
Non a caso le prime posizioni sono occupati da piccoli Comuni: è necessario raggruppare i primi 11 per arrivare ai 35mila abitanti di Brugherio. La vetta è di Ponte nelle Alpi (Biella), che ha 8.485 abitanti e un indice di “riciclone” del 79,63%. In quarta posizione, ad esempio, si posizionano gli 874 abitanti di Verzegnis, (Udine). «Un Comune ampio come il nostro – sostiene Magni – fa più fatica ad introdurre delle novità, ma anche da noi arriverà il “sacco prepagato”: è la più recente procedura nel campo dei rifiuti per stimolare la differenziazione, e quindi il riciclo. È la direzione verso cui procedere».

Si pagherà per i sacchi in più dell’indifferenziato
Questo sistema prevede che il Comune consegni ad ogni famiglia un numero preciso di sacchi per il rifiuto indifferenziato, il secco. Se la famiglia eseguirà bene la differenziata, si presume, quei sacchi le saranno sufficienti. In caso contrario, se le servirà un ulteriore sacco per la frazione secca, dovrà acquistarlo. In Comune, o presso appositi punti informativi. È una sorta di “tariffa puntuale” che gratifica chi riesce a differenziare, chiedendo al contrario una quota aggiuntiva a chi non lo fa: più consumi, più paghi, e viceversa. Il sistema prevede poi una serie di varianti, come sacchi aggiuntivi per i pannolini per le famiglie con neonati.

Verifiche più difficili in condominio
Sembra essere particolarmente efficace, a quanto pare, in piccole realtà con pochi condomini e diverse villette, dove è facilmente identificabile chi, eventualmente, trasgredisse utilizzando sacchi diversi da quelli comunali. Per questo, in città, potrebbe essere introdotto gradualmente.

Marco Magni

Sperimentazione nel 2016, introduzione nel 2017
«Entro il 2018 – ricorda l’assessore – il sacco prepagato, o equosacco, sarà obbligatorio in tutti i Comuni che fanno parte del Cem, e quindi anche a Brugherio». Si inizierà a parlarne concretamente «dall’anno prossimo, dal 2016, illustrandone i dettagli alla città».
Magari anche con una sperimentazione: «C’è chi, come il consigliere Andrea Monachino che è particolarmente attivo sul tema, propone di iniziare subito coinvolgendo tutta la città. Un approccio più prudente potrebbe invece farci iniziare nel 2016 con un solo quartiere, ad esempio San Damiano che ha circa 7mila abitanti. Per poi allargare la pratica a tutto il territorio nel 2017. Decideremo quale delle due strade è più adatta alla nostra città».

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