Cronaca
Candy, gli esuberi in Parlamento
Proposta sindacale sui 340 esuberi choc della Candy. Fiom Cgil ha avanzato una proposta per scongiurare la chiusura definitiva dello stabilimento locale. A modello è stata presa l’intesa sindacale già attiva per Whirpool. L’obiettivo è mantenere la produttività del territorio ed evitare una delocalizzazione all’estero. Il sistema di produzione dello stabilimento, secondo il modello proposto dal sindacato, si baserebbe su “missioni produttive” ed eviterebbe la conferma dei 340 esuberi annunciati qualche settimana fa.
Nel frattempo, le acque si sono agitate anche a livello parlamentare. Tra il 7 e l’8 luglio infatti il problema Candy è arrivato a Roma grazie a Walter Rizzetto (capogruppo del gruppo parlamentare di Alternativa Libera, ex M5S) e Paolo Grimoldi (Lega Nord), promotori di due interrogazioni parlamentari alla Camera e rivolte al Ministro del lavoro e delle politiche sociali e al Ministro dello sviluppo economico.
La domanda che le due interrogazioni parlamentari hanno rivolto al ministero è chiara: come salvaguardare gli apporti occupazionali nello stabilimento di Brugherio e scongiurare la chiusura definitiva?
Grimoldi (Lega Nord), paventa la scomparsa dell’ultimo stabilimento Candy italiano e auspica l’istituzione di «un tavolo istituzionale», per chiarire le intenzioni della proprietà.
E mentre già si tira in ballo lo strumento di pressione della moral suasion, per convincere la proprietà a rivedere le sue posizioni, Candy per ora ha deciso di tacere. «L’azienda preferisce non prendere posizione» afferma l’ufficio stampa.