Cronaca
Occhiuto, Fiom: «In Candy previsti 340 esuberi»
Il 30 giugno, Candy, storica azienda brugherese, ha annunciato, rivela il segretario della Fiom Cgil Brianza, Pietro Occhiuto, un esubero di 340 dipendenti su una totalità dei circa 600 elementi che costituiscono l’importante sito produttivo. Inattesa doccia fredda per i lavoratori coinvolti, per altro tutti in contratto di solidarietà, aggiunge il sindacalista.
«Disimpegno»
Come molte aziende italiane, Candy ha delocalizzato una parte considerevole delle proprie produzioni: «Abbiamo visto negli anni un disimpegno dell’azienda verso il sito di Brugherio (dove è nata nel 1946 ed è cresciuta col boom economico, ndr) a fronte degli investimenti soprattutto in Cina, Turchia, Russia» ha dichiarato con amarezza il delegato sindacale Occhiuto, presente martedì al sit-in organizzato dai lavoratori davanti ai cancelli dello stabilimento di via Comolli 16. Ed impietosa è la diagnosi che Occhiuto dà dell’accaduto, parlando senza mezzi termini di una «prevedibile chiusura definitiva, se si procede di questo passo». Lo stabilimento di Brugherio infatti è il più grande che la Candy possiede sul territorio nazionale e, constata il sindacalista, «non può reggersi in piedi con un taglio del 60% degli impiegati».
Cento in protesta
Un centinaio, a quanto risulta, i lavoratori che hanno protestato davanti alla ditta (impedendo il transito degli automezzi) per esprimere forte e chiara la loro preoccupazione. Nel frattempo, mentre il fronte dei sindacati, compatto, serra le fila dei lavoratori e ventila attraverso il rappresentante Occhiuto il coinvolgimento delle istituzioni (tra cui Regione Lombardia) per salvaguardare lo stabilimento di Brugherio, durante il sit-in anche il sindaco Marco Troiano ha parlato con i lavoratori manifestanti, rivela Occhiuto, garantendo la massima disponibilità delle istituzioni locali, senza però entrare nei dettagli e rimandando ogni commento. Ora si attende un incontro con l’azienda che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane. Per ora non è stato possibile rintracciare i rappresentanti di Candy per avere un quadro della situazioni e chiarire ai lavoratori e alla città le ragioni di una scelta difficile.
Rifondazione: «Inaccettabile»
Il circolo brugherese di Rifondazione comunista ha diffuso una nota che definisce la richiesta di esuberi «una minaccia insopportabile per il futuro di altrettante famiglie. La Candy ha settanta anni di vita ed è quindi patrimonio storico della nostra zona». Per poi concludere: «Non è accettabile che una multinazionale investa in gran parte del mondo mentre distrugge il patrimonio industriale italiano». Sul proprio blog, invece, il Partito Democratico dichiara, «insieme all’Amministrazione comunale», di essere «vicino a tutti i lavoratori della Candy» promettendo che «ci adopereremo con tutti i nostri mezzi per poter arrivare ad una soluzione positiva su questa questione».