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Cai, una montagna di aiuti per il Nepal

Cronaca

Cai, una montagna di aiuti per il Nepal

Un dramma accaduto in montagna non poteva non colpirli. Così, a poche ore dal terremoto che in Nepal ha causato oltre 5mila vittime, i membri del Cai Brugherio hanno attivato un punto di raccolta di beni di prima necessità da inviare nel Paese himalaiano.

«La risposta della gente è stata commovente – spiega Chiara Bonalumi, una delle promotrici -, abbiamo riempito di scatoloni la palestra della scuola Manzoni, dove abbiamo la sede. Qualcuno si è offerto di rimanere a dormire in palestra per scongiurare i furti e i Carabinieri ci hanno assicurato un pattugliamento specifico per controllare l’area».

Medicinali, tende, giubbini
C’è un motivo in più per impegnarsi, prosegue: «Al campo base dell’Everest c’è tuttora una carugatese che è membro del Cai Brugherio, Annalisa Fioretti. Si è salvata, e nelle poche comunicazioni che abbiamo avuto con lei ci ha descritto una situazione drammatica». La scalatrice era in Nepal per un progetto umanitario sostenuto anche dal Cai: «Ora dirotteremo ogni sforzo sull’emergenza terremoto».
Martedì sera è partito un camion di medicinali, tende, sacchi a pelo. Mercoledì un carico di giacconi pesanti, stivali, scarponi. Ben inscatolati e pronti per la spedizione. Dodici sacchi sono stati forniti dal babyguardaroba della Caritas.
«Ora non sono previste altre spedizioni – conclude Bonalumi: chi vuole continuare ad aiutare i superstiti del terremoto può farlo con le raccolte fondi».
Una di queste è stata attivata dalla Caritas Ambrosiana: si può donare con un bonifico bancario oppure anche con carta di credito, direttamente sul sito internet www.caritasambrosiana.it.

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