Politica
Fraternità sistemi: «Foto aeree e banche dati, così troviamo gli evasori»
Uno strumento in più per contrastare l’evasione fiscale in città. Sarà la cooperativa sociale Fraternità Sistemi, con cui il Comune ha firmato una convenzione nelle scorse settimane, a svolgere i controlli su fabbricati di tipo D ed E (prevalentmente fabbricati industriali) alla ricerca di eventuali casi di elusione.
Specializzati a scovare gli evasori
Attiva dal 2003, la cooperativa con sede a Brescia si è specializzata nella ricerca dell’elusione a partire dal 2010. Attualmente conta 175 dipendenti, di cui 43 inserimenti lavorativi, e nel giro di pochi anni è arrivata a lavorare in 104 comuni, perlopiù nel Nord e Centro Italia.
Verifiche aeree con Google maps
Il controllo della cooperativa si compone di due fasi: un incrocio delle banche dati e, in un secondo momento, la possibilità di sopralluoghi direttamente sul posto. «Utilizziamo gli stessi mezzi che usa l’Agenzia delle Entrate, come la sovrapposizione dei voli con le mappe per vedere se ci sono degli ampliamenti non dichiarati in catasto» spiega il presidente Nazzareno Marchese. «Poi un confronto coi registri del Comune per vedere se sono opere dichiarate oppure no. Qualora non lo siano, tramite il Comune contattiamo l’utente, onde evitare sorprese».
Segnalazione al cittadino per evitare la sanzione
È proprio questa, sottolineano dalla cooperativa, la differenza rispetto all’Agenzia delle entrate: «L’utente ha un rapporto diretto con noi, per verificare se ci sono delle cose che ci sono sfuggite o che non sono corrette. Prima di attivare gli organi preposti parliamo con i cittadini, che spesso non sono a conoscenza della situazione e si mettono in regola, senza aggravare la parte fiscale». La priorità è quella di «spiegare i motivi dell’elusione che molte volte è in buona fede».
Sportello dedicato
I funzionari della cooperativa saranno presenti sul posto per accogliere gli utenti oggetto di eventuali verifiche. I dettagli sono ancora in via di definizione, ma il presidente Marchese anticipa: «Prima verrà effettuato uno studio del territorio, per vedere cosa emerge. Poi saremo presenti con uno sportello dedicato per ricevere l’utenza, in maniera tale da avere il contatto col cittadino».
«Nessuna vessazione»
In tempi di crisi infatti, diventa sempre più difficile sostenere le spese economiche e controlli di questo tipo possono essere visti come ulteriori aggravi nei confronti del cittadino. Marchese però assicura: «Il nostro lavoro non è vessare, ma verificare. Quando si va a parlare con il proprietario facciamo in modo di applicare tutti quegli ammortizzatori che la legge consente, in accordo al Comune».
Si cercano 270mila euro
Secondo le stime dell’Amministrazione con questa operazione si potrebbero recuperare circa 270mila euro di evasione tributaria. Marchese non si sbilancia su dati precisi, ma illustra un esempio molto virtuoso: «A Brescia, nel giro di due anni, abbiamo recuperato 15 milioni di elusione. Ove c’è, l’elusione emerge. L’Agenzia delle entrate, rispetto a noi, deve monitorare tanti Comuni con pochi funzionari e non può porre l’attenzione su tutto».