Associazioni
Kupalinka, il 21 febbraio una cena per i bambini di Chernobyl
Una cena per regalare un sorriso ai bambini della Bielorussia. L’associazione Kupalinka prosegue nella raccolta fondi per finanziare le sue attività e accogliere nel mese di giugno nove bambini, tra gli 8 e 10 anni, provenienti dalle zone colpite dal disastro nucleare di Chernobyl del 1986.
La cena
Sabato 21 febbraio infatti, i soci organizzeranno una cena in oratorio San Giuseppe, alle ore 19.30. «È una delle nostre attività principale per raccogliere i fondi – racconta il presidente Giorgio Sodero –. Organizziamo cene, vendite di fiori e di libri usati. Questa cena sarà poi un’occasione particolare, perché abbiamo organizzato una lotteria e il primo premio sarà una settimana in Salento».
Kupalinka nasce nel novembre 2013 «principalmente con lo spirito di voler aiutare questi bambini, è bello vedere i loro occhi e come vivono questa vacanza. Poi volevamo far nascere qualcosa a Brugherio, realtà incline all’associazionismo e al volontariato e speriamo che la città se ne accorga».
L’accoglienza
Il fine ultimo è quello di accogliere un gruppo di bambini per un soggiorno di un mese in Italia: «Nel 2014 abbiamo messo il fieno in cascina, a giugno arriveranno e saranno accolti da nove famiglie per un mese – prosegue Sodero –. I bambini provengono da famiglie con molti problemi, e vivono in una zona disagiata dal punto di vista ambientale e della salute. In questo mese gli faremo fare delle visite di controllo, li porteremo al mare e di giorno resteranno in oratorio a giocare e integrarsi coi bambini italiani».
Imparare il russo
L’associazione, che conta 35 associati, ha da poco avviato un corso di russo, principalmente rivolto alle famiglie che faranno l’accoglienza, ma aperto a tutti gli interessati, tenuto da Chiara Brambillasca, una dei soci fondatori e studentessa di russo. «L’idea nasce per dare la possibilità alle famiglie di apprendere qualche parola – spiega il presidente – Ma alla fine è più facile che siano loro a imparare l’italiano che noi il russo. Anche perché per noi è più uno sfizio, per loro l’italiano può invece essere un’opportunità per il futuro».
Per conoscere meglio l’associazione e iscriversi alla cena del 21 febbraio: info@kupalinka.it.