Cronaca
Stati Uniti da costa a costa su una moto Guzzi del 1924
Passione per le motociclette, voglia di avventura e di conoscere nuovi posti. Sono queste le ragioni che hanno spinto il brugherese Ciro Nisi, collezionista di moto d’epoca, a partecipare alla Motorcycle Cannonball, una lunga gara motociclistica che attraversa gli Stati Uniti dalla costa Est a quella Ovest.
Seimila chilometri in sella
Un lungo viaggio di oltre 6mila kilometri che mette a dura prova la resistenza del motociclista e dei mezzi stessi, ovvero motociclette prodotte prima del 1937. È una passione che viene da lontano quella di Nisi, che racconta: «È un fattore ereditario, la mia passione nasce 25 anni fa. Poi, nell’agosto del 2012, ho deciso insieme ad altri tre amici di buttarmi in questa avventura, ed è stata un’esperienza fantastica».
Partenza in Florida a 42°
Dopo due anni di preparativi, venerdì 5 settembre il brugherese, in sella a una Moto Guzzi del 1924, una delle più antiche in gara, è partito dalla spiaggia di Daytona, in Florida, con una temperatura di 42 gradi. «Ho visto dei paesaggi fantastici, attraversando dei posti favolosi – ricorda Nisi -. Ogni Stato ha i suoi colori, e attraversando da costa a costa ho visto qualsiasi cosa: dalle montagne rocciose al valico più alto del mondo, passando per i campi di grano del Missuori e il bianco del cotone della Georgia».
Solo cartine, niente gps
Quindici giorni in moto, nessun navigatore satellitare e solamente una mappa per non perdere la rotta, secondo Nisi l’esperienza è indimenticabile: «Arrivavamo ai traguardi giornalieri dopo 9-10 ore di viaggio, sistemavamo le moto e aggiustavamo eventuali problemi e il giorno dopo si ripartiva. Fondamentale è non perdersi d’animo, ci sono tratti di 300km in mezzo al deserto, dove basta un niente per perdersi».
Arrivo a metà classifica
Nisi ha tagliato il traguardo il 21 settembre al 62esimo posto, su oltre 100 partecipanti, dopo aver perso la prima posizione in seguito a qualche problema elettrico. In questa gara però, il piazzamento secondario e Ciro Nisi non ha dubbi sul bilancio positivo dell’esperienza: «Gli americani sono persone fantastiche, appena ti fermi ti chiedono subito se hai bisogno di aiuto. La gara è molto sentita, abbiamo viaggiato per chilometri con intere famiglie ai lati della strada, un grande calore. Noi italiani – prosegue – siamo molto considerati in America, la Guzzi è molto amata, ci chiedevano foto e abbiamo scattato tantissime foto». La gara è ogni due anni e Nisi guarda già avanti: «Se la rifarei? Senza dubbio».