Cronaca
L’appello dei genitori per le cure di Anita
Quando cinque anni fa Anita è nata, la gioia dei genitori Maria Luisa Macaluso e Gianni Cammardella, dipendenti alla Candy, era enorme. Dopo poco però, alla felicità si è affiancata la paura, con la piccola che ha iniziato ad avere problemi di febbre alta.
Malattia rara e sconosciuta
Un piccolo sintomo che, si scoprirà, è segno di una malattia grave e sconosciuta, di cui non si conosce neppure il nome, che ha compromesso lo sviluppo fisico di Anita: oggi è costretta in carrozzina. «Era la nostra prima figlia e non sapevamo bene come comportarci – racconta con coraggio il padre Gianni -. Per i primi mesi abbiamo fatto avanti e indietro in ospedale, con la situazione che non si risolveva e nessun medico che riusciva a capire quale fosse il problema».
Fisioterapia in Slovacchia
I genitori inziano a capire che la situazione è più grave del previsto dopo la prima risonanza magnetica, seguita da una serie di indagini cliniche più approfondite. Anita continua ad avere la febbre alta, a dormire poco, ma nel frattempo cresce e i genitori decidono così di iscriverla alla scuola dell’infanzia. «Dopo pochi mesi però, – ricordano – Anita è peggiorata. Con le difese immunitarie pari a zero, è stata costretta a passare un mese in terapia intensiva. La situazione era peggiorata a livello clinico e motorio e abbiamo trovato un centro in Slovacchia, dove dopo un mese di fisioterapia si è parzialmente ripresa» continuano i genitori. La malattia però, non è sconfitta, e continua ad intaccare la crescita di Anita. È una malattia rara: combattere un nemico sconosciuto è sempre più complicato. Anche dal punto di vista economico: «Le spese per sostenere questo tipo di fisioterapia sono elevate, purtroppo in Italia non ci sono questi centri – spiega Cammardella -. Abbiamo quindi costituito una Onlus, “Insieme per Anita” e i dipendenti della Candy ci hanno aiutato molto».
La raccolta fondi
La prossima sfida per Anita è una delicata operazione per correggere la gamba destra, che al momento non può sostenere la crescita: «A questo dovrebbe seguire una fisioterapia continutiva, il preventivo per dodici giorni in Slovacchia è di 4.500 euro e al momento la Onlus ha in attivo solo 1.900 euro. Come associazione non possiamo organizzare altri eventi di raccolta fondi per quest’anno, ma chiunque voglia darci una mano può farlo. Chiediamo questo perché Anita la possibilità di camminare ce l’ha» è l’appello del padre. Nel frattempo, oltre a colleghi e amici, si è interessato alla situazione anche il sindaco Marco Troiano, che il padre tiene a ringraziare: «Ha mostrato una grande sensibilità a livello morale, la sua presenza a un aperitivo di raccolta fondi ci ha fatto molto piacere». Gianni e Luisa guardano con fiducia al futuro: «Con la nostra associazione possiamo anche essere un punto di riferimento e aiutare famiglie in situazioni analoghe».
Per info e donazioni: IBAN IT09Z0200833920000103056691; www.insiemeperanita.com; tel. 380.6347918