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L’imprenditore Santini: supero la crisi rinnovando (e investendo)

Oreste Santini dietro al bancone del pane nella bottega di via Cazzaniga

Cronaca

L’imprenditore Santini: supero la crisi rinnovando (e investendo)

Per investire importanti somme di denaro in questi anni di crisi bisogna essere o coraggiosi o folli, anche a Brugherio. «Eppure il tempo di crisi è tempo di opportunità. È questo il momento di rinnovarsi, di crescere».
Ne è convinto Oreste Santini, imprenditore proprietario dell’omonimo supermercato di via Cazzaniga.

 

Santini senza dubbio appartiene alla categoria dei coraggiosi. Ma a vedere la recente trasformazione del suo punto vendita viene da pensare che un pizzico di follia, di visionarietà, non gli manchi.

«In 10 giorni abbiamo rifatto tutto – racconta –. Nuove corsie, nuovi scaffali, nuovi frigoriferi, con luci a led e meccanismi ecologici. Nuovi banconi, con sportelli che conservano il freddo e dunque riducono l’inquinamento. Non solo: tutta l’energia che impieghiamo è recuperata e riutilizzata». Il riferimento è a una grossa centrale che sfrutta avanzate tecniche di recupero energetico. «Tecnologia tedesca ma produzione italiana» spiega.

 

È ospitata nel sotterraneo, il cuore nascosto del negozio. Un’area ampia quasi il doppio della zona al piano terra cui accedono i clienti. Ospita, oltre alla centrale, anche cucine, magazzini, celle frigorifere e la panificazione dove si inforna tra gli altri anche un tipo di pane che si può impastare solo a mano, senza macchinari. Fornaio o «prestinaio», come piace dire a Santini utilizzando un termine d’altri tempi.

 

I tempi in cui la bottega è nata, nel 1840, nell’edificio di via Tre Re che ora ospita una parafarmacia. Nel 1986 si è poi spostata, ampliandosi, nell’attuale sede. «Da quella data – spiega l’imprenditore che nel negozio ci è nato e cresciuto – abbiamo operato solo piccole modifiche, ogni anno, per restare al passo con i tempi».

Finché, due anni fa, ha iniziato a prendere forma l’idea di un rinnovamento profondo. Ventiquattro mesi di studi, progetti, autorizzazioni comunali («che sono arrivate nei tempi giusti, l’amministrazione ha dimostrato attenzione e li ringrazio per questo», precisa) concentrati in 20 giorni di lavori a cavallo di ferragosto. Oggi, oltrepassando le porte scorrevoli, è difficile riconoscere il vecchio negozio. Più luce, più spazio, più ordine. Non fosse per le travi in legno, che caratterizzavano la precedente struttura e che anche adesso sostengono il soffitto, ricordando il passato.

 

Un investimento importante. Come quelli operati da altri due imprenditori in centro città: negli scorsi mesi sono spuntati due bar caffetterie in zona centrale. Piccoli segni di ripresa che fanno ben sperare dopo anni in cui le serrande della città, semmai, si abbassavano per non riaprire più.

 

In quanti anni rientra un investimento del genere? «Non ci voglio neanche pensare – risponde Santini -. Forse vent’anni, non lo so. Non ho fatto i conti. Ho colto che questo era il momento di investire e l’ho fatto. Mica solo per me – assicura -, io potrei pure andare in pensione. Ma ho 24 dipendenti, tutti brugheresi, e devo pensare anche a loro e alle loro famiglie». E ai clienti: «Da noi tutti trovano un ambiente accogliente, dipendenti che conoscono e che sorridono, disponibili ad aiutarli. La popolazione invecchia, chi pensa agli anziani? Non certo i grandi centri commerciali. Noi, se vogliono, gli portiamo anche la spesa a casa».

 

Il futuro sono alcuni tavolini posti dopo le casse, conclude Santini. «Dove si può consumare ciò che si compra. E presto proporremo anche la cucina: se un cliente compra una bistecca all’ora di pranzo potrà chiederci di cucinargliela al momento per consumarla direttamente in negozio».

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