Cronaca
Cattaneo e Fumagalli: due brugheresi contro gli stereotipi dell’informazione
La parità tra uomini e donne si ottiene anche attraverso un’attenzione e un’educazione al linguaggio. Pure attraverso i giornali. Ne è convinto l’Ordine nazionale dei giornalisti, che ha in cantiere un manuale contenente tecniche e pratiche giornalistiche che indichino come evitare e rompere gli stereotipi di genere nell’informazione. Tra i sei redattori del testo è presente anche la brugherese Ancilla Fumagalli, tra le altre cose consigliera nazionale dell’Ordine.
«Alcuni capitoli – spiega – saranno riservati a interviste a donne che si sono distinte e affermate in vari settori. Per questo mi sono ritrovata, qualche giorno fa, faccia a faccia per un incontro privato con la senatrice a vita, e concittadina, Elena Cattaneo».
L’incontro a Roma
Un incontro emozionante, spiega Fumagalli: «Mi trovavo di fronte la più giovane senatrice a vita, una ricercatrice di fama internazionale, docente ordinaria di applicazioni biotecnologiche in farmacia, studiosa di autorevolezza mondiale della Malattia di Huntington e delle cellule staminali cerebrali, cofondatrice e direttrice del centro di ricerca sulle cellule staminali dell’Università di Milano…».
L’incontro è avvenuto a palazzo Giustiniani a Roma: «Il suo studio si raggiunge – descrive Fumagalli – dopo aver attraversato sale immense, indescrivibili nella loro magnificenza, con opere trasversali a secoli di storia con volte che tolgono il fiato. E alla fine eccola venirmi incontro semplice come sempre, sorridente come sempre».
Viviamo di comunicazione
«Noi viviamo di comunicazione», ha detto la senatrice alla giornalista. «Una comunicazione che non è solo racconto, ma anche importante veicolo di messaggi che dovrebbero creare le condizioni affinché gli altri – e ribadisce – non io, ma gli altri possano vivere meglio».
Ecco perché, secondo Fumagalli, «è fondamentale che l’Ordine dei Giornalisti predisponga una Carta deontologica che contenga linee guida». L’ha confermato anche Cattaneo: «Per evitare stereotipi di genere, per trasmettere messaggi consapevoli, che facciano capire che la violenza è abuso ed è atrocità, che la discriminazione è ingiustizia, che la discriminazione è operare delle disuguaglianze, per dare davvero un messaggio educativo importantissimo al Paese».