Politica
Melina Martello: «Coniughiamo i risparmi e i diritti dei consiglieri»
La presidente della commissione Melina Martello commenta così le attività avviate dal gruppo e che saranno poi sottoposte all’approvazione, o alla modifica, del Consiglio. Anche in risposta alla delusione dei sostenitori del Movimento 5 stelle che si sono visti bocciare le proposte relative alla completa digitalizzazione (a discapito della carta) delle convocazioni e della documentazione fornita ai consiglieri.
Basta carta (o quasi)
Concentrandosi al momento sulla prima parte del regolamento, la commissione, spiega Martello, «ha inserito l’abolizione della consegna tramite messo comunale delle convocazioni delle riunioni nonché della documentazione necessaria, ratificando quanto già introdotto in questa consiliatura, con l’accordo di tutti i consiglieri. Infatti, le convocazioni vengono già inviate a tutti via mail e via Pec, registrando un notevole risparmio sia di personale che di carta». La scelta di inserire la locuzione “preferibilmente per via telematica” al posto di “solo per via telematica”, prosegue, «è stata decisa con l’accordo anche dei consiglieri di minoranza (fatta eccezione del consigliere Monachino che era il proponente della versione alternativa) e dopo un’approfondita discussione per tutelare chi, eventualmente, fosse sprovvisto anche temporaneamente di PC, stampante e connessione internet».
È una questione di diritti, prosegue la presidente, che «verrebbero lesi nel caso il consigliere non disponesse della strumentazione necessaria, come egregiamente ha anche illustrato la consigliera Francesca Pietropaolo, norme alla mano». Un’ipotesi non così remota, prosegue, dato che «già adesso qualche consigliere si trova in questa condizione».
Commissioni alla minoranza
Tra le altre decisioni finora prese, «è stato formalizzato che la presidenza delle commissioni di garanzia, come quella di bilancio, vada assegnata a un consigliere di minoranza, in nome della trasparenza».
Cambio di gruppo
Ed è stato abolito «il comma che limitava la possibilità di cambiare gruppo politico aderendo ad un’altra formazione politica (purché presente in Parlamento) fino alla scadenza del mandato amministrativo del Consiglio che aveva approvata tale norma (in deroga all’unica possibilità di aderire al gruppo misto)». La motivazione politica, precisa Martello, «è confermare la possibilità che un consigliere, in caso di modifica del proprio orientamento politico, possa o aderire al gruppo misto o ad un’altra formazione politica che sia però presente a livello nazionale».
Commissioni in diretta
Torna in discussione anche la proposta di diretta video via internet delle commissioni consiliari (già bocciata però mesi fa in Consiglio). «Crediamo che rappresenti – conferma la presidente – un aggravio di spese inutili, dal momento che l’unica sala già predisposta allo scopo è quella consiliare e che la trasmissione in streaming comporterebbe la presenza del personale per la gestione della registrazione, con i costi relativi e i pagamenti di straordinari. È questo che vuole chi osteggia questa decisione, aumentare inutilmente i costi di gestione?». Uno spiraglio per gli appassionati di streaming, però, rimane: «I consiglieri – conclude Martello – si sono detti disponibili a rivalutare la questione se si individuasse una diversa modalità che tenga conto però del rapporto tra costi e benefici».