Cultura
L’idiota di Galilea. Si ride con Natalino Balasso
Il quarto spettacolo della rassegna “Fuori Pista” dedicata al monologo teatrale porterà il pubblico del San Giuseppe nella Palestina di duemila anni fa. Natalino Balasso, comico veneto, racconta la storia della venuta del Messia attraverso gli occhi di un testimone inaspettato: un idiota.
Protagonista del monologo è infatti l’aiutante di un falegname, un uomo senza qualità e senza nemmeno nome, chiamato da tutti, appunto, l’idiota. Un personaggio che non ha nulla dell’eroe e che somiglia piuttosto a un ragazzino smarrito e impaurito che si rifugia nella ritualità del lavoro manuale per tentare di dare ordine a un mondo che non comprende. Un’anima semplice che, venuta a conoscenza dell’arrivo di un Maestro e dei suoi discepoli, vuole saperne di più e inizia a fare mille domande, senza però capire le risposte.
L’idiota impersonato da Balasso è il simbolo degli ultimi e degli oppressi, proprio coloro ai quali si rivolgeva il Messia. Paradossalmente, però, proprio costoro non erano in grado di leggere né comprendere la buona novella.
Il testo e le fonti
Il testo si sviluppa a partire da varie fonti, attingendo a vangeli gnostici, aprocrifi, scritti filosofici di epoca greco-romana e invenzioni favolistiche. Il tutto sempre raccontato attraverso gli occhi del personaggio interpretato da Balasso.
«Cosa poteva capire di quel messaggio chi aveva occhi per vedere, orecchie per intendere ma non aveva ricevuto dal cielo un cervello per mettere insieme le cose? Cosa potevano raccontare quelle scritture a un idiota?»
Ma il povero piallatore di Palestina non si arrende e assilla gli apostoli in cerca di spiegazioni, perché «lui era un idiota, non c’era libro che avrebbe potuto distoglierlo dalla sua ostinata incomprensione del mondo».
“L’idiota di Galilea”, martedì 25 febbraio ore 21. Posto unico 18 euro, riduzione per studenti e over 65 12 euro. Biglietti disponibili anche all’indirizzo www.sangiuseppeonline.it.