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Al via la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2013/2014. Meglio vaccinarsi oppure no? I consigli del dottor Vincenzo Valesi, medico di famiglia di Brugherio

Salute

Al via la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2013/2014. Meglio vaccinarsi oppure no? I consigli del dottor Vincenzo Valesi, medico di famiglia di Brugherio

Anche per quest’anno la Asl Monza e Brianza promuove la campagna di vaccinazione antinfluenzale. Proprio in questi giorni, secondo quanto riferito dall’Asl «i medici di medicina generale potranno comunicare ai loro assistiti la possibilità di effettuare, presso il loro ambulatorio, la vaccinazione». In ogni caso ogni cittadino è bene che si informi presso lo studio del proprio medico di famiglia per capirne i tempi e le modalità di somministrazione.

Per quanto riguarda poi la sicurezza dei vaccini la Asl Monza e Brianza ci tiene a precisare che «le tipologie di vaccino che verranno utilizzate hanno superato tutti i controlli di sicurezza ed efficacia previsti dalle norme in vigore». L’influenza, lo sappiamo tutti, costituisce un rilevante problema di sanità pubblica a causa della sua contagiosità e per le possibili complicanze che possono seguire alla malattia, specie in persone già affette da patologie croniche.

«La vaccinazione, dunque, – sottolinea l’Asl – rappresenta «un mezzo efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze». Per aiutare il cittadino a comprendere meglio quali sono i passi che deve compiere per sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale l’Asl ha voluto dare risposta alle domande più frequenti che ogni individuo può formulare prima di sottoporsi al vaccino.

Come si trasmette il virus dell’influenza?

La trasmissione del virus dell’influenza si può verificare per via aerea, attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche per via indiretta, attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie.

Dove è possibile vaccinarsi?

La vaccinazione potrà essere effettuata presso gli Ambulatori di Igiene e Sanità Pubblica della propria zona, oppure presso gli Ambulatori dei Medici di Famiglia, secondo i seguenti tempi: già da ora è possibile vaccinarsi presso il proprio medico di famiglia e dal 4 novembre al 29 novembre la vaccinazione sarà offerta dagli Ambulatori di Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl.

A quali gruppi di popolazione il vaccino sarà somministrato gratuitamente?

Obiettivo primario della vaccinazione antinfluenzale è la protezione dei soggetti che, in caso di infezione, potrebbero riportare più gravi complicanze: anziani ultra 65enni (nati nell’anno 1948 e precedenti); bambini di età superiore ai 6 mesi e adulti con patologie croniche (malattie del cuore e del sangue, malattie renali, diabete ed altre malattie del metabolismo, malattie dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la fibrosi cistica, la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO);e dell’apparato gastro-intestinale) e tumori; soggetti con malattie neurologiche e neuromuscolari; persone affette da diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea superiore a 30 e gravi patologie concomitanti); persone affette da malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da Hiv; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; addetti ai servizi pubblici essenziali quali Forze di Polizia dello Stato, Vigili del Fuoco; medici e personale sanitario di assistenza, personale di assistenza in case di riposo ed anziani a domicilio, volontari dei servizi sanitari di emergenza; persone di qualunque età ricoverati presso strutture socio-sanitarie per anziani o disabili; donne che, durante la stagione influenzale, saranno nel secondo o nel terzo trimestre di gravidanza; persone con malattie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali (suini e volatili) che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.

Alcune pratiche per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza

il lavaggio frequente e accurato delle mani (in assenza di acqua, si raccomanda l’uso di gel alcolici);  la buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si tossisce o starnutisce) ed evitare contatti ravvicinati in caso di malattie respiratorie febbrili in fase iniziale (isolamento volontario).

Per informazioni

Ambulatori di Igiene competenti per territorio dal lunedì al venerdì ore 9,30-12: Unità Operativa Igiene Sanità Pubblica di Desio 0362-483202-09; Unità Operativa Igiene Sanità Pubblica di Monza 039-2384649; Unità Operativa Igiene Sanità Pubblica di Vimercate 039-6288049; Dipartimento di Prevenzione – Segreteria – tel. 0362/304872-73-74-76-77 dal lunedì al venerdì ore 9,30-12; Numero Verde 800 276 775 dal lunedì al giovedì ore 9,30 -11,30; Distretto di Carate Brianza tel.0362-826433 dal lunedì al venerdì ore 9,30-12; Distretto di Desio tel.0362-483295 dal lunedì al venerdì ore 9,30-12; Distretto di Monza tel.039-2384474 dal lunedì al venerdì ore 9,30-12; Distretto di Seregno tel.0362-483570 dal lunedì al venerdì ore 9,30-12; Distretto di Vimercate tel.039-6358500 dal lunedì al venerdì ore 9,30-12.

 

I consigli del dottor Vincenzo Valesi

È tempo di vaccino antinfluenzale per capire cosa sia meglio fare “vaccinarsi oppure no” ci siamo fatti consigliare dal  dottor Vincenzo Valesi, figura nota in città perché svolge attività di medico di famiglia a Brugherio ed è anche  esperto in medicine non convenzionali. Autore dell’ opera “I Rimedi Naturali del Medico di Famiglia” edito dalle Macroedizioni dove propone una visione pratica dei rimedi naturali come possibile soluzione delle più comuni patologie che ci affliggono quotidianamente.

 

 

Dottor Valesi, è necessario vaccinarsi?

 

È senz’altro utile e opportuno.

 

 

A chi è maggiormente consigliato il vaccino?

 

A quelle fasce di popolazione che sono più a rischio di contrarre l’influenza durante il periodo epidemico, già riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, e cioè: ultrasessantacinquenni, soggetti appartenenti a categorie a rischio a causa di determinate patologie, quali: cardiopatici scompensati, ipertesi gravi, individui affetti da problematiche respiratorie di rilievo quali bronchite cronica, asma, enfisema, insufficienza respiratoria,  diabetici, operatori della sanità,  perché particolarmente esposti alle fonti di contagio e essi stessi possibili diffusori.

 

Il medico di famiglia che ruolo ha?

 

Come sempre, oltre quello di curare, anche quello di informare, proponendosi come filtro nell’individuazione degli individui appartenenti alle fasce di popolazione più a rischio, e aderendo esso stesso alla promozione della profilassi antinfluenzale.

Quali sono i pro e i contro del vaccino?

 

Come per tutte le procedure terapeutiche oltre che i vantaggi (possibilità di non contrarre l’influenza prevenendo quindi anche le sue possibili complicanze)  può esserci il rischio di reazioni allergiche per esempio nei confronti delle proteine dell’uovo in soggetti già allergici alle stesse; e l’eventuale non opportunità di stimolare il sistema immunitario in casi immunologici particolari, che solo il medico può valutare. Fra i limiti, c’è la necessità di informare che il vaccino antinfluenzale può essere realmente protettivo solo nei confronti del virus dell’influenza. È praticamente inefficace invece  nei confronti di tutti quegli altri virus che non sono propriamente influenzali ma che danno sintomi simili: febbre, dolori articolari e muscolari, vomito e diarrea.

 

Per combattere i virus che non sono ancora quelli dell’influenza quali sono i consigli che si può dare? La natura ci può venire in aiuto?

 

Quello di elevare il livello della sorveglianza immunitaria, soprattutto del braccio del sistema immunitario che combatte i virus, in modo da realizzare una difesa, meno specifica (e infatti in questo caso si parla di immunità aspecifica) ma comunque in grado di operare un aumento delle difese antivirali in senso globale, verso tutti i virus. In quest’ottica esiste la concreta possibilità di  integrazione fra medicina convenzionale e complementare, il che significa che i due tipi di prevenzione non sono incompatibili, ma potrebbero addirittura essere associati per aumentare il livello di protezione generale. Esistono in tal senso fitoterapici quali: astragalo, zenzero, uncaria, echinacea, lapacho; associazioni  di citochine low doses (basso dosaggio) sottoposte a un procedimento fisico definito attivazione cinetica sequenziale (in pratica una serie  di scuotimenti di modalità e numero standardizzati); oltre a  diluizioni di virus o altri agenti infettivi, naturalmente resi inoffensivi. I termini e le possibilità di questa integrazione dovrebbero essere  valutati  caso per caso, sempre dalla figura sanitaria di principale riferimento rappresentata dal medico di famiglia; questo per evitare automedicazioni e sollecitazioni incongrue del sistema immunitario, possibili anche coi farmaci cosiddetti “naturali”.

 

 

 

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