Cultura
Il cinecircolo compie 30 anni e aggiunge al cartellone le lezioni di cinema
Riparte la prima settimana di ottobre la programmazione del cinecircolo “Robert Bresson”, che nel 2013 raggiunge i 30 anni di attività. 30 anni all’insegna del cinema di qualità, per gli appassionati ma anche semplicemente per chi, a causa dei tempi di distribuzione sempre più serrati, non abbia avuto la possibilità, nella stagione passata, di assistere alla proiezione sul grande schermo di alcuni titoli. Sono i cosiddetti “film invisibili” e il compito del cinecircolo, come spiegato nella lettera di presentazione della nuova stagione «è quello di scoprirli, proporli e farli vivere».
La nuova edizione della rassegna d’essai ha in programma anche alcune interessanti novità, spiega Angelo Chirico, direttore artistico del San Giuseppe.
Fra le novità della stagione sono previste delle “lezioni di cinema”. Di cosa si tratta?
È un piccolo corso di letture dei film alla moviola. Il testo filmico sarà smontato e analizzato e verrà effettuato un approfondimento del linguaggio cinematografico. Per fare questo sarà presente il critico Giulio Martino. Stiamo ancora definendo il calendario, ma saranno quattro appuntamenti aggiuntivi oltre alle proiezioni già in programma.
Verranno proposte anche delle “uscite cineturistiche”.
Sì, saranno delle visite ai luoghi del cinema, che permettano di riscoprire una città attraverso i film che vi sono stati girati, la storia al momento delle riprese. È un modo nuovo di conoscere il territorio. Si tratterà di uscite in pullman di mezza giornata.
Verranno organizzati anche quest’anno gli incontri con i registi?
Sì, già nella prima parte della rassegna. Stiamo definendo i dettagli e aspettando conferma.
Cosa si propone il cinecircolo con le proprie attività?
Riconosciamo il potere del coinvolgimento emotivo, il potere dell’evocazione. Sembra banale, ma ormai solo i cinema monosala fanno affissioni all’esterno: i grandi multisala hanno le locandine dei film solo al proprio interno. Noi ci proponiamo invece di diffondere le immagini del cinema. Il cinema comincia già nelle vie delle città, sulle pagine dei giornali locali. La gente si ferma a guardare le locandine e, anche se poi non va a vedere quel film, l’immagine resta e contribuisce a creare dei ricordi che permangono nel tempo.