Cronaca
A cielo aperto in via Bindellera, cercano un lavoro e una casa
Tra pochi giorni non avranno nemmeno più una roulotte in cui vivere, era stata loro prestata, ma ora devono ridarla indietro. Torneranno in una tenda da campo, con la prospettiva dell’inverno.
William ed Elena da alcuni mesi vivono in via Bindellera. In fondo alla strada, se non lo sai non li trovi.
Regolare permesso di occupazione del suolo, in una strada però di certo poco sicura: è buio la sera, e per questo anche un facile rifugio per chi vive situazioni illecite.
“Hanno tentato di rubarci tutto quello che abbiamo dentro – spiega William – ma qui dentro ci sono solo vestiti”. C’é solo tutto quello che rimane della loro vita.
Una vita fatta di lavoro, tanto lavoro, e poi di situazioni andate male, che ti fanno scivolare giù ed è un attimo a perdere tutto. Può succedere a chiunque.
Se non c’é una rete una famiglia che ti sostiene e ti aiuta a ripartire scivoli giù. E finisci a dormire a cielo aperto, o nelle situazioni di fortuna.
Finisci preda di chi se ne approfitta della tua fragilità e ti sfrutta. Finisci preda della depressione e pensi anche a farla finita. Anche questo può succedere a tutti.
Quando li incontriamo hanno il bucato steso: “L’aspettavamo, ci siamo alzati alle sette per farlo”.
Vengono dalla Bulgaria, William da 27 anni in Italia ha fatto lavori di fatica e responsabilità, alla Ferrari Maserati prima e poi in una ditta che produceva cassette di sicurezza.
Cosa chiedono? Niente di più di poter lavorare. Di poter uscire da questa situazione paradossale. Poter tornare a pagare un affitto, riprendersi con le proprie mani, con la propria fatica, la dignità perduta in questi mesi.
Sabato porteranno loro via la roulotte. Di nuovo in tenda. con il rischio di ammalarsi come quest’inverno. Medicine da chiedere, cure. Non è una situazione che può andare avanti per molto tempo.
La rete di solidarietà istituzionale, Caritas Brugherio, Croce Rossa, le istituzioni, sono a conoscenza della loro vicenda e stanno cercando di trovare una soluzione con tutti i mezzi.
Ma serve uno scatto di generosità della comunità. Per questo, chi potesse aiutarli innanzitutto prestando loro (a termine) una roulotte in cui possano dormire mentre si va incontro al freddo può scrivere alla mail caritas.hobisogno@
Per il resto, hanno prima di tutto loro la volontà di uscire con la propria dignità e altrettanta forza di volontà dalla situazione di fragilità in cui sono finiti.