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L’emozione dei campionati europei. Bengala primo italiano nel judo

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L’emozione dei campionati europei. Bengala primo italiano nel judo

Da sinistra Alessandro Bengala, Domenico Barbieri e Daniele D’Attis

 

Il judo brugherese continua a fare passi avanti. Nello scorso weekend tre atleti del Judo Club hanno partecipato ai campionati europei di Parigi, dove hanno rappresentato i colori azzurri. Alessandro Bengala (master3 100kg), Domenico Barbieri (master4 81kg) e Daniele D’Attis (master3 66kg) non hanno conquistato medaglie, ma si sono comportati bene e hanno fieramente rappresentato la nostra città e il nostro paese a livello europeo. Il migliore dei tre è stato Bengala, 43 anni, che nella sua categoria ha ottenuto il nono posto, primo tra gli italiani.

Signor Bengala, che emozioni ha provato a calcare un tappeto così importante?
È stata una nuova esperienza e forse l’emozione, che era tanta, ci ha giocato un brutto scherzo. Io, ma come anche Domenico e Daniele, abbiamo forse avuto un po’ di soggezione. Era la prima volta in una gara internazionale di questo livello.

Che livello si è trovato di fronte?
Il livello era molto alto, sopratutto quello dei russi e dei francesi. Ce lo aspettavamo, ma appunto l’emozione ha influito troppo. Ma siamo già pronti per ripartire.

Quali sono i prossimi impegni?
Ad agosto ci sono i World Master Game a Torino, ovvero l’equivalente delle olimpiadi per gli over 35. A tal proposito sento il bisogno di fare un appello al Comune, affinché possa patrocinare l’evento, perché i costi di iscrizione sono molto elevati. A novembre, poi, ci saranno i mondiali ad Abu Dhabi.

Quando ha cominciato questo sport si aspetta di raggiungere questi risultati?
Ho cominciato da piccolo, poi ho dovuto interrompere la disciplina e ho ripreso a lottare tre anni fa. Era un obiettivo, l’ambizione di fare queste gare ce l’hanno tutti e diciamo che ci sono arrivato un po’ tardi. Si può dire che ho raggiunto la maturità a 40 anni.

Qual è il segreto per arrivare a questo punto?
Tanta costanza e voglia di lavorare e allenarsi. Forse sono caratteristiche che ai ragazzini di oggi mancano e infatti sto dando una mano al nostro maestro Gianpietro Brigatti ad allenare e sto facendo il corso da allenatore.

I ragazzini di solito quando devono scegliere uno sport si buttano sul calcio oppure sul basket. Come mai ha scelto il judo?
Perchè è formativo, sia dal punto di vista fisico che da quello intellettuale. Trasmette valori importanti, come il rispetto dell’avversario e delle persone in generale.

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