Comunità Pastorale
L’abbraccio della città alle suore di Maria Bambina
Grazie. È la parola che ha caratterizzato le giornate di saluto alle Suore di Maria Bambina, che a luglio lasceranno la città. Il grazie di una comunità commossa e riconoscente, che si è stretta attorno alle sue cinque suore (clicca qui per vedere le foto).
Ma anche il grazie dello stesso Istituto che, nelle parole della madre provinciale Suor Maria Rosa Bassa, ha riconosciuto a Brugherio «un affetto e una stima strordinari» lungo questi 103 anni di presenza.
Un sentimento di amicizia che, come ha dimostrato la partecipazione ai diversi momenti della festa, non conosce età e ha coinvolto tutti: bambini, giovani, famiglie, anziani e malati.
A partire dalla grande partecipazione al rosario recitato giovedì 23 maggio intorno alla grotta dell’Oratorio Maria Bambina, proprio come si faceva tanti anni fa.
Sabato è stata invece la giornata dedicata ai più giovani. Dopo la serata che ha visto protagonisti adolescenti e diciottenni, un gruppo di giovani si è fermato nella cappella dell’oratorio Maria Bambina per una veglia di preghiera davanti all’Eucarestia, durata tutta la notte. Attraverso la Parola di Dio, aiutati da video e canzoni, i giovani hanno pregato ripercorrendo la vita di un piccolo seme, che nasce, cresce e poi è chiamato a portare frutto e dare vita ad altri.Per tenere in cuore come anche ora alla comunità è chiesto ora un sacrificio doloroso, ma che guardato dalla giusta prospettiva può essere uno slancio per un nuovo inizio.
«Non dobbiamo dimenticare che questa presenza per noi è stata un dono, non qualcosa che ci era dovuto» ha detto don Vittorino Zoia durante l’Omelia di domenica 26 maggio.
E ponendo l’accento sul carisma delle suore ha proseguito: «È giusto ricordare il passato, ma faremmo un torto alle nostre suore, se non ci fermassimo a riflettere sulla loro scelta: quella di essere Suore della Carità, dedicando tutta la loro vita per la carità. Questo ci interroga e ci deve far pensare». Al termine della messa, la madre provinciale ha poi letto un proprio messaggio ai brugheresi, sottolineando che «per noi è una grande sofferenza andare via da questa città, ma questa partenza è come una potatura, dolorosa, ma necessaria per portare frutto al meglio».
Ha inoltre confermato che sr Giovanna Magrini, a servizio della parrocchia S. Carlo, resterà ancora per un altro anno, risiedendo in una comunità di Monza.
Una giornata, quella di domenica, ricca di commozione per tutti, suore e fedeli, ma che ha saputo conservare il clima della festa. In oratorio sono state allestite una piccola mostra fotografica organizzata da preadolescenti e adolescenti, una pesca di beneficenza e giochi per i bambini.
Risate, canzoni e ricordi al centro per il gran finale. Imitando alla perfezione le cinque suore presenti, un gruppo di ex-oratoriane ha recitato facendo da trait d’union tra le diverse performance realizzate da giovani, mamme e famiglie.
Sono state giornate ricche di iniziative per ricordare, ma soprattutto per ringraziare di una presenza preziosa che ha lasciato segni importanti nelle vite di tante ragazze e nell’intera comunità cristiana.