Politica
Il presidente della Provincia Allevi (Pdl): «Alle elezioni voterei una lista civica». Assi: «Chiedo provvedimenti, il centrodestra sono io»
Non accenna a risolversi lo scontro tra la sezione brugherese del Pdl e i vertici provinciali. Sempre più aspro a seguito delle vicende che hanno portato il simbolo del Popolo della libertà a non essere presente sulle schede elettorali dei prossimi 26 e 27 maggio (clicca qui per leggere l’articolo su quanto accaduto).
«Gli elettori non troveranno il nostro logo, e mi scuso con loro a nome del partito, me ne dispiaccio, l’amarezza è tanta» esordisce Dario Allevi, presidente della Provincia di Monza e Brianza ed esponente del Pdl, definendo Brugherio come «la più importante città al voto in Italia in cui manca il Pdl». E allora «se io fossi un brugherese – prosegue – valuterei quale partito ha più affinità con i valori del Popolo della libertà e probabilmente opterei per una lista civica che abbia un’estrazione di centrodestra. Ma come Pdl lasciamo libertà di coscienza, i nostri sostenitori si sentano liberi di votare chi ritengono più opportuno».
È netta però la chiusura a Roberto Assi, coordinatore cittadino del Pdl, «una persona che ha dimostrato di non essere affidabile e di non rispettare il partito. Io non lo voterei». Tanto che, aggiunge Allevi, «il tavolo provinciale ha chiesto ai coordinatori monzesi e regionali di valutare l’opportunità di sollevare Assi dall’incarico di coordinatore cittadino. La decisione sarà presa a seguito delle elezioni, per evitare di destabilizzare ulteriormente l’elettorato».
La risposta arriva a stretto giro, con il Coordinamento cittadino Pdl (proprio l’organo di cui Agostino Lomartire non riconosce l’autorità) che contrattacca: «Se c’è qualcuno che non rispetta il partito e gli iscritti questi sono Agostino Lomartire e Dario Allevi, personaggi assai simili nei modi e nei contenuti, entrambi irriguardosi delle gerarchie del partito e delle indicazioni ricevute, prima delle quali l’ovvio sostegno al coordinatore locale del PDL, che è anche candidato Sindaco. Indicazioni che ad Allevi e alla provincia sono state impartite proprio dal commissario provinciale On. Paolo Romani, in un incontro chiarificatore tenutosi la settimana scorsa».
Lo stesso Roberto Assi conferma la circostanza: «Rimango basito dalle esternazioni del presidente della provincia: proprio una settimana fa, si tenne un incontro fra il sottoscritto, il coordinatore provinciale On. Paolo Romani e il presidente della provincia stesso, durante il quale non solo emerse in maniera chiara la volontà del coordinatore Romani, mio e suo superiore, di pacificare la situazione brugherese, ma fu perfino espresso un assoluto divieto a interventi a gamba tesa in campagna elettorale che potessero ledere all’immagine del sottoscritto, che, lo ricordo, è ancora il coordinatore locale del PDL».
A detta di Assi «il presidente della provincia non abita a Brugherio, non conosce la nostra città, non ne conosce la gente, né le esigenze, altrimenti si sarebbe risparmiato la battuta sulla mia presunta inaffidabilità: non sono io il personaggio sorridente che si è fatto fotografare mente posava la prima pietra della scuola superiore… così come si sarebbe risparmiato la pubblica ammenda per l’assenza del simbolo: sono ben altre le contestazione che i brugheresi muovono a lui e alla provincia e sono ben altri gli interventi che da parte della provincia la città si sarebbe aspettata negli ultimi anni».
Un attacco a tutto campo che non risparmia chi, secondo Assi, è il vero responsabile dello scontro: Agostino Lomartire, ex coordinatore del Pdl brugherese. «Inutile dire che dietro queste esternazioni del presidente della provincia non mi riesce difficile intravvedere la regia malata dei soliti personaggi della vecchia politica brugherese, primo su tutti quel Lomartire, arrivato alla sua ultima spiaggia, che continua a muoversi vendendo la nostra città su mille tavoli, pur di assicurarsi una qualche sopravvivenza politica».
E c’è di più. Alla richiesta di Allevi di valutare la destituzione di Assi da coordinatore cittadino, il coordinamento risponde sullo stesso piano: «A questo punto chiederemo noi l’apertura di procedimenti disciplinari verso Agostino Lomartire e Dario Allevi. Il primo per essere la causa del commissariamento del Comune e del mancato utilizzo del simbolo del partito per questa tornata elettorale. Il secondo per aver interferito oltremisura e inspiegabilmente arrivando finanche a dare indicazioni di voto contro il legittimo coordinatore del PDL, candidato sindaco per la città di Brugherio e appoggiato da tutto il centrodestra cittadino».
Il fischio finale di questa partita di contrattacchi infiniti si avrà solo a seguito delle elezioni del 26 e 27 maggio. Dall’esito delle urne sarà chiaro se la personalità politica di Assi uscirà rafforzata o se al contrario subirà un colpo che riporterà in auge i suoi rivali interni.
Non resta che attendere, ormai, pochi giorni.