Comunità Pastorale
Padre Fumagalli, dalla Guinea racconta Papa Francesco
La mattina dopo l’elezione avevo la Messa a Kassolol alle sei di mattina. Sono andato con una foto del Papa che avevo scaricato da una pubblicazione in internet la esra tardi. I fedeli ono rimasti di stucco al vedere che avevo già una foto sua a colori!
Credo che anche questa nostra sollecitudine serva a far capire quanto sia importante per noi partecipare alla vita della Chiesa a livello mondiale.
Per quanto riguarda la sua persona invece è un po’ difficile far capire in concreto la bellezza di questa figura. A parte che non mi va proprio giù il vezzo di certi giornali e di quelli che li seguono di contrapporre questo Papa a quello precedente. Uno sconcio didisinformazione!
Ma si sa quanto abbia dato fastidio papa Benedetto con la sua chiarezza e la sua affabilità: hanno cercato in tutti i modi di contraddirlo (non riuscendoci mai), di calunniarlo, gabbando i maldestri, di insultarlo in maniera davvero villana: ora c’è in atto la “damnatio memoriae” per farlo dimenticare al più presto, visto che la sua parola è e continua ad essere scomoda. Hanno fatto così anche con Pio XII, un grandissimo Papa che ha avuto solo il torto di dire pane al pane e vino al vino in maniera aggiornatissima, anche quando si trattava di marxismo e di comunismo (delitto di “lesa maestà”!!!). Ma non passerà molto tempo e vedremo se, passata la prima sorpresa, non si metteranno ad urlare anche contro questo: in fondo non porta lo stesso messaggio che ha portato Cristo alla Croce? Lo ha già detto: non c’è Cristo senza croce. Non sarà tanto facile “metterlo nel sacco”, anzi sarà vero il contrario: se papa Benedetto li metteva con le spalle al muro (in maniera buona, chiaro) con la sua lucidità e affabilità, questo non sarà da meno con il suo vivace senso umoristico, vedrai. Importante è che non solo preghiamo per lui, ma che anche lo ascoltiamo, e non solo con le orecchie!.
padre Giuseppe Fumagalli
missionario brugherese in Guinea Bissau