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Briantenopea. Decine di arresti partiti da una rapina brugherese

Cronaca

Briantenopea. Decine di arresti partiti da una rapina brugherese

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È partita da una rapina in via Matteotti l’indagine dei Carabinieri di Monza battezzata “briantenopea” che ha portato lunedì 4 marzo a trentacinque ordinanze di custodia cautelare in carcere, nove arresti domiciliari, sette obblighi di firma.

Era il marzo 2010 quando due rapinatori, pistole alla mano e caschi a nascondere il volto, fanno irruzione nella ricevitoria, tenendo in scacco il personale e i clienti. Attendono l’apertura della cassaforte a tempo, la svuotano dei 6mila euro che contiene, si danno alla fuga su un’auto che risulterà rubata (nelle immagini qui a fianco le fasi della rapina registrate dalle telecamere di sicurezza. Il video è stato diffuso lunedì dai Carabinieri).

Investigando su questa rapina, e su altre simili messe a segno ad Arcore e Gorgonzola, i Carabinieri hanno scoperto una presunta rete di criminalità che, secondo l’inchiesta, sarebbe in contatto con esponenti di clan camorristici campani.

«Monza – dichiara il sostituto procuratore Salvatore Bellomo che ha coordinato le indagini – era come una sorta di enclave campana in un territorio in cui i settori criminali erano più gestiti dalla ‘ndrangheta. Lo dice anche il capo di questa organizzazione, “io ho preservato Monza dall’invasione della ‘ndrangheta”».

I reati contestati, spiega Bellomo, sarebbero anche «compravendita di voti» e «scambio di favori elettorali tra qualche amministratore e l’organizzazione criminale». A Monza, aggiunge, «qualche quartiere era controllato sotto il profilo del controllo dei voti».

Il costo di una preferenza sulla scheda elettorale? Basterebbero, secondo il sostituto procuratore, «trenta euro per una persona o 50 per tutto il nucleo familiare». Questo è quanto emergerebbe dalle intercettazioni telefoniche e ambientali messe in campo dagli uomini dell’Arma

Tra le 35 persone che al momento si trovano in custodia cautelare in carcere si distinguerebbe come nome eccellente l’ex assessore monzese al patrimonio, Giovanni Antonicelli.

Nella stessa condizione si troverebbero anche 6 uomini che risultano residenti a Brugherio: 3 nel quartiere San Damiano, uno nel quartiere Increa, due nella zona di via Monza. Si aggiunge una donna ai domiciliari anch’essa residente nei pressi di via Monza.

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