Politica
Lomartire contesta Assi coordinatore. Scambio di accuse nel Pdl
È durata poco la pace nel Pdl di Brugherio. È passato meno di un mese dalla nomina di Roberto Assi, nuovo segretario cittadino, e già tra gli azzurri brugheresi si profila una nuova battaglia. L’ex coordinatore Agostino Lomartire annuncia infatti un ricorso in sede nazionale contro il coordinamento cittadino parlando di illegittimità della nomina di Assi da parte del commissario provinciale Paolo Romani.
«La maggioranza degli iscritti al Pdl cittadino non riconoscono questa nomina» spiega Lomartire, che ha dalla sua anche Giuseppe Borzomì, cofondatore di Forza Italia a Brugherio e dell’ex assessore Vincenzo Caggiano.Lomartire in particolare contesta la riunione tenutasi lo scorso 8 gennaio in via Talamoni nella quale una quarantina di presenti tra tesserati e simpatizzanti aveva indicato ai vertici provinciali il nome di Assi. Secondo l’ex coordinatore però quella riunione sarebbe stata una sorta di «congresso con 18 iscritti e 23 simpatizzanti. Senza convocare gli iscritti».
Rincara la dose Caggiano: Assi, «non è precisamente un fedelissimo del Pdl», secondo l’ex assessore avrebbe «mistificato i consensi» poiché «il documento con cui questi signori chiedono la nomina di Assi a coordinatore è sottoscritto da simpatizzanti, prevalentemente familiari, ma non certo dai478 tesserati attuali del Pdl».
Caggiano inoltre rivendica invece la legittimità di incontri da lui avuti di recente con esponenti di altri partiti in vista delle elezioni di maggio. «Se i partiti alleati, o probabili tali (Lega, Udc, civiche..), preferiscono trattare con altri e non con Assi, mentre da quest’ultimo ricevono solo insulti, il sig. Assi ne prenda atto e si dimetta da una nomina che peraltro non merita». Infine Caggiano prente le difese anche del leghista Ronchi dalle «dichiarazioni ineleganti» recentemente rilasciate sul suo conto dal direttivo del Pdl guidato da Assi. E aggiunge: «Ronchi prima è stato attaccato da questa gente in occasione delle comunali del 2009 (periodo in cui uscirono dal Pdl per formare una lista di contrasto al Pdl), poi se ne innamorarono, ottenendo un rientro in maggioranza, e oggi infine tornano ad attaccarlo sul lato personale».
Leggi qui integralmente la nota di Caggiano inviata alla stampa
Il contrattacco di Assi
Parole durissime. Come durissima è la risposta firmata dal «Coordinamento cittadino del Pdl»
«È evidente a tutti come i precedenti gestori locali del Pdl si stiano muovendo con una frenesia e un disordine che lascia trasparire tutta la comprensibile preoccupazione per l’implosione di quel castello di carta che era il loro potere politico in città – si legge nel comunicato diffuso mercoledì scorso – . Un castello fatto di intrighi, tranelli e slealtà, miseramente crollato sotto il peso delle loro stesse millanterie, create ad arte per garantirsi la sopravvivenza nell’agone politico brugherese. Hanno già registrato questi signori il fallimento loro e della loro politica, sancito in modo incontrovertibile dalle ultime elezioni, con le quali il popolo ha detto basta a una politica che si ritorce su se stessa e che pensa solo alla “sopravvivenza della specie”, la loro, che nulla di positivo ha dato alla comunità. È finita la politica delle clientele tanto cara a questi signori».
E prosegue ancora più causico: «Chiediamo: quale coordinatore brianzolo del Pdl è stato eletto con un congresso? Quale congresso ha eletto Agostino Lomartire? Quale congresso lo ha rieletto dopo le dimissioni di marzo? A quali tesserati dovremmo chiedere il consenso? Quelli risultanti dagli elenchi ufficiali o quelli risultanti dalla rubrica telefonica, o forse quelli che ancora attendono la loro tessera, rimasta magari nel cassetto di qualcuno che si rifiuta di consegnarla? Già, perché solo ora, che abbiamo il coordinamento, possiamo veramente comprendere i metodi della passata gestione, che non mancheranno di stupire la città!».
Infine il «Coordinamento cittadino del Pdl» (formato da Assi, Massimo Pirola, Mariele Benzi, Elia Masi, Gianlorenzo Brivio e Lorenzo Ruffinoni) mette si pone la domanda di come Lomartire abbia potuto vedere il verbale della riunione dell’8 gennaio. Documento «mai inviato a nessun direttivo, né è stato usato per altro scopo, essendo ancora in nostro possesso. Chiunque disponga quindi di una copia lo fa clandestinamente, avendola evidentemente e inopportunamente sottratta, in aperta violazione inoltre della riservatezza di cui godono le persone che hanno firmato e apposto le loro generalità».
E conclude: «Solo ora possiamo inoltre capacitarci della fretta con la quale questi signori avrebbero voluto chiudere la “questione Brugherio”, chiedendo di entrare nel gruppo non già per mettersi al servizio della città, come ci saremmo aspettati, ma solo per ottenere prima delle elezioni due o tre posti nel direttivo di recente nomina e forse anche la candidatura a sindaco. Già, perché proprio le elezioni regionali hanno svelato un’altra leggendaria millanteria, quella di poter spostare 400 o, addirittura 600 preferenze, mettendo clamorosamente a nudo la loro reale inconsistenza numerica: i nostri candidati, infatti, non hanno ricevuto più di una trentina di preferenze da questi signori, che pure tanto si sarebbero per loro prodigati».
Leggi qui integralmente la nota del direttivo del Pdl inviata alla stampa