Cronaca
Candy, dal 2009 meno quaranta per cento di produzione
Dal 2009 ad oggi la fabbrica della Candy di Brugherio ha ridotto la produzione del quaranta per cento (pari a 300mila lavatrici), scendendo da 800 a 500mila pezzi annuali. E le conseguenze per l’occupazione sono facilmente intuibili: 150 lavoratori sono in esubero.
Sono dati resi noti dalla Rappresentanza sindacale unitaria della ditta brugherese dopo una riunione di coordinamento tra sindacalisti e dirigenza che si è tenuta lo scorso 11 febbraio. «Dal 2009 stiamo facendo quindici settimane l’anno di cassintegrazione e quindi questi dati erano piuttosto prevedibili» ammette Paolo Mancini, membro della Rsu per la Fiom-Cgil, il sindacato più rappresentativo nell’azienda. «Tuttavia – prosegue – è emerso per la prima volta ufficialmente che con questi volumi di produzione 150 lavoratori sono di troppo». Secondo quanto spiegato dal sindacalista, la dirigenza aziendale pensa di recuperare almeno una parte di occupazione portando in azienda la produzione di alcune componenti (non è stato specificato quali) ora fornite da ditte esterne, ma sarebbe una soluzione solo per circa 50 operai. «E comunque – aggiunge il sindacalista – significherebbe togliere lavoro a qualche altra azienda».
La proposta dei lavoratori invece è quella di riportare in Italia una quota delle lavabiancheria ora prodotte in Cina e vendute sul mercato europeo. 100mila pezzi e in cambio si dicono «pronti a trattare sulla competitività», cioè in pratica su aspetti del contratto che incidono sui costi aziendali.
La situazione è stata illustrata dai delegati sindacali a tutti i colleghi in una affollata riunione che si è tenuta martedì scorso in azienda. «Hanno partecipato in tanti – spiega Mancini – perché ovviamente il problema riguarda tutti e c’è una certa esasperazione dopo anni di cassintegrazione che hanno comportato la riduzione dello stipendio in busta paga. I lavoratori – come tutti gli italiani – hanno mutui da pagare, famiglie da mantenere e il momento non è facile. Per ora non sono in programma mobilitazioni, ma non sarà facile tenere gli animi calmi». Per la seconda settimana di marzo è attesa una nuova riunione, alla quale è atteso anche l’intervento del presidente Aldo Fumagalli.
Alla Candy di Brugherio, sede mondiale del gruppo, lavorano circa 300 impiegati e 500 operai, dei quali ben più di 100 vivono in città.