Comunità Pastorale
Luglio 2013, le suore di Maria Bambina lasceranno Brugherio
A luglio 2013 le suore di Maria Bambina lasceranno Brugherio. La decisione è stata resa nota al parroco della Comunità pastorale Epifania del Signore, don Vittorino Zoia dalla superiora provinciale dell’ordine fondato alle beate Capitanio e Gerosa con una lettera che pubblichiamo integralmente in questa pagina.
Una scelta, come viene spiegato molto chiaramente, dettata dalla necessità di riorganizzazione generale della Congregazione.
Le suore di Maria Bambina, dunque, oggi cinque religiose che abitano nell’edificio di via De Gasperi lasceranno Brugherio entro l’estate. Non si sa ancora quale tipo di destinazione attende le cinque sorelle al momento presenti nella casa.
Era il 30 ottobre 1910 quando arrivarono le prime tre suore a Brugherio. L’oratorio, la scuola, i poveri e gli ammalati, ilproprium del carisma di queste religiose.
Fu di certo l’allora parroco don Camagni a intuire il valore e l’importanza delle suore di Maria Bambina a Brugherio. Una scuola, un oratorio femminile che da tempo non ci sono più.
Una presenza, la loro, che se nei numeri è andata calando, nella qualità della testimonianza e delle opere non è mai venuta meno.
Ricco nel corso degli anni anche il numero di vocazioni che Brugherio ha dato alle suore di Maria Bambina: ben cento.
Nell’ottobre del 2010 le suore di Maria Bambina avevano festeggiato a Brugherio il centenario della presenza nella città che aveva un titolo decisamente significativo: «Nel tempo i passi della carità: Brugherio 1910 – 2010». L’edificio di via De Gasperi da quest’anno non ospitava attività ordinarie, ma soltanto rare e sporadiche riunioni. Gli incontri dei gruppi di catechismo e l’oratorio domenicale già da diverso tempo sono stati infatti spostati al San Giuseppe, che ha ospitato anche l’oratorio estivo insieme a Maria Ausiliatrice e al Centro sportivo Paolo VI.
La lettera della superiora provinciale
Reverendo Parroco, dopo averle più volte presentato a voce la situazione del nostro Istituto in Italia e il piano di ridimensionamento in atto da più anni, con la presente le comunico per iscritto e in modo ufficiale la decisione, presa dopo il lungo e faticoso discernimento fatto con il mio consiglio, di chiudere la comunità religiosa residente presso l’Oratorio Maria Bambina in Brugherio. Pertanto, entro il mese di luglio 2013 verrà meno la nostra presenza che da più di cento anni opera tra voi con dedizione e passione, pur nelle diverse trasformazioni dei servizi.
Il progressivo innalzamento dell’età e la drastica riduzione delle risorse umane, che caratterizzano l’Istituto in Italia, invitano a un cambio di prospettiva che ci colloca sempre più nell’ottica del “ridisegno”, delle nostre comunità e dei servizi apostolici ad esse affidati, nella consapevolezza di assicurare così vitalità all’Istituto e alla sua missione.
Con dolore grande ci ritiriamo da Brugherio, riconoscenti per la stima e la bnevolenza che le suore hanno ricevuto da tutti: sacerdoti, famiglie, giovani, ragazzi. Ringraziamo il Signore per averci regalato tutto questo e per averci dato la gioia di vivere la carità e di servire tanti fratelli.
Dalla vivacità e dalla ricchezza ecclesiale del Paese sonop nate numerose vocazioni per la nostra famiglia religiosa e ne siamo grate, anche se con dispiacere constatiamo che, come in tante altre parti, l’accoglienza di questo dono si è fermata da tanto tempo.
Siamo consapevoli che la conclusione della niostra presenza in Brugherio è una sofferenza non solo per noi, ma anche per tutta la popolazione, che vedeva nelle suore un punto di riferimento e le sentiva persone di famiglia. Condividiamo i sentimenti dei parrocchiani e chiediamo loro di comprendere i motivi di questa scelta e di sostenere le sorelle, chiamate a lasciare questo luogo fecondo e sensibile al canmmino di fede e ad accogliere nell’obbedienza un nuovo servizio di carità. Sono sicura anche della sua comprensione e di quella degli altri sacerdoti. Il Signore saprà indicare strade nuove per continuare a portare vita nuova alle nostre chiese. Il Regno di Dio e la nostra piccola storia sono nelle sue mani.
All’inizio di questo anno, auguro pienezza di benedizione e di pace sulla sua persona e sul suo ministero pastorale a favore dei suoi parrocchiani.
Suor Maria Rosa Bassa
superiora provinciale delle suore di carità
delle B. Capitanio e V. Gerosa
Don Zoia: “Grati di questo dono”
Uln dono grande. Una riconoscenza sincera. È quanto esprime il parroco della comunità pastorale Epifania del Signore, don Vittorino Zoia, nei confronti della comunità delle religiose di Maria Bambina che, dopo essere state presenti per più di cento anni a Brugherio, da luglio 2013 lasceranno la città per una scelta resa nota in questi giorni dalla superiora provinciale dell’ordine (vedi articolo in pagina 2)
Don Zoia che cosa si sente di dire ai fedeli della Comunità pastorale in merito a questa decisione?
Come avrò modo di sottolineare durante l’annuncio che farò al termine delle messe di questo fine settimana, ho un sentimento di riconoscenza grande nei confronti dell’operato delle suore in questa città.
Dedizione, passione, umiltà, spirito di servizio ne hanno caratterizzato l’opera, che si è concentrata in particolare nella cura dell’educazione di intere generazioni di bambine e ragazze.
Questo sentimento di riconoscenza è comune a tutti coloro che operano all’interno della comunità pastorale – sacerdoti, religiose, laici – e sono certo che in questi mesi che ci separano dalla partenza ufficiale saprà essere declinato nelle forme e nei modi più affettuosi.
La chiusura di istituti di religiose è un fatto comune ormai non solo nella diocesi di Milano: diminuiscono le vocazioni, si riorganizzano le forme di vita comune.
Certamente, se guardata da questo punto di vista, la notizia non deve stupirci. D’altronde come molti già sanno, era una decisione già nell’aria da tempo, dentro il “ridisegno” generale della Congregazione di Maria Bambina in Italia.
Che destino avrà l’edificio in cui hanno abitato e operato le suore?
È ancora presto per parlarne in maniera dettagliata. Da parte nostra ci sarà la massima trasparenza nell’informare tempestivamente sulle decisioni che prenderemo, anche alla luce di vincoli che non dipendono da noi (contesto dell’edificio, piano regolatore).
Suor Falce: “Il seme non muore”.
Da molti anni è in atto nelle province d’Italia del nostro Istituto un forte ridimensionamento che vede la chiusura di tante nostre comunità religiose Questa volta siamo coinvolte anche noi!
Siamo consapevoli delle responsabilità e delle fatiche che le nostre superiori maggiori stanno sostenendo e, sentendoci parte della grande famiglia dell’Istituto aderiamo con obbedienza filiale a queste decisioni, certe che il “seme caduto in terra muore e dà nuovo frutto”.
Sono scelte che costano anche a noi, perché siamo chiamate a lasciare questa città molto amata e nella quale tante nostre sorelle si sono prodigate con tanta carità, attente ai vari bisogni della gente.
Tutto questo noi lo accompagniamo con la preghiera, certe che la carità che abbiamo vissuto insieme a voi continuerà a portare i suoi frutti di bene.
suor Carolina Falce,
superiora suore Maria Bambina Brugherio