Brugherio al voto per il comune in primavera. Ronchi riapre al Pdl

Salvo colpi di scena dell’ultim’ora a Brugherio non si voterà per la scelta del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale prima del 15 aprile. Decade l’ipotesi di aggregare anche le amministrative all’election day del 24 e 25 febbraio quando si apriranno le urne per il Parlamento e la Regione.
Le elezioni comunali si terranno invece, come prevede la legge, in una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno, probabilmente già ad aprile. Questo significa che le forze politiche locali avranno qualche settimana in più per definire le strategie ed alleanze, che ad oggi, soprattutto per il centrodestra, appaiono ancora decisamente in alto mare.
Probabilmente già nei prossimi giorni dovrebbe essere annunciato il candidato sindaco per la Lista Civica per Brugherio guidata da Adolfo Gatti. Il nome più accreditato è quello di Massimiliano Balconi, commercialista di 42 anni, nuovo all’impegno politico. A giorni dovrebbe arrivare anche il candidato del Pd e della lista Brugherio è tua (ex lista Chirico), con in pole position il nome di Marco Troiano, 38 anni, impiegato alla Regione Lombardia, segretario cittadino dei democratici. In casa del centrosinistra sembra quindi accantonata l’ipotesi di primarie, richieste invece da Sel.
Restano invece del tutto aperti i giochi nel centrodestra. L’ex sindaco Maurizio Ronchi, che già alcuni mesi fa aveva annunciato «mi ricandido e sarò appoggiato dalla Lega e da una lista civica», nei giorni scorsi ha corretto il tiro dicendosi disponibile anche ad una nuova alleanza con il Pdl. «Non permetteremo che Brugherio torni al ventennio in cui ha governato la sinistra» ha detto in un comizio in piazza Roma. «Siamo anche disponibili a trattare con il Pdl – ha aggiunto – perché il problema del Pdl erano i fascisti e ora i fascisti non ci sono più». L’allusione è chiaramente alla componente degli ex An (il consigliere Carafassi e l’assessore Imperato). Sembra però improbabile che l’ex sindaco davvero voglia far credere che un consigliere comunale con il relativo assessore in quota abbiano da soli destabilizzato la maggioranza. In realtà, e lo si è ben visto, i problemi nel Pdl e tra azzurri e Lega erano ben altri (dai “ribelli” al ritorno dei transfughi di Brugherio popolare europea, passando per le battaglie dell’assessore Pirola contro l’area ex socialista. Per non parlare delle idee divergenti sul Piano di governo del territorio e dell’incompatibilità “di stile” tra Cl e i lumbard).
Quanto alle possibili strategie del Pdl (vedi articolo qui) gli scenari aperti restano molti e vanno dalla riappacificazione di tutte le correnti (e la convergenza quindi su un unico candidato) fino alla presentazione di quattro/cinque liste separate riconducibili ad ex azzurri o anche alla riedizione dell’alleanza Lega-Pdl con Ronchi candidato sindaco. Quest’ultimo, per altro, è anche al lavoro all’interno del Carroccio brianzolo per ottenere una candidatura al Consiglio regionale lombardo del Pirellone.
Un ruolo potranno poi giocarselo i centristi. A Brugherio non esiste nulla di simile ai sostenitori dall’agenda Monti sullo scenario nazionale (alleanza Udc, finiani, società civile, mondo cattolico…) né sembra probabile un riavvicinamento al centrosinistra come invece succede in Lombardia con la candidatura di Ambrosoli che ha avuto l’appoggio di eminenti esponenti centristi. Tuttavia Udc e Futuro e libertà esistono; non è chiaro come si presenteranno alle elezioni.
Devono poi uscire ancora allo scoperto le decisioni della sinistra e dell’Italia dei valori (tutta aggregati intorno a qualcosa di simile al movimento “arancione” su scala nazionale o frazionata in più proposte), quelle del locale Partito socialista di Giuseppe Nava e Claudio Sarimari e forse anche di altre liste civiche che si starebbero preparando al debutto.
Certamente i brugheresi si troveranno davanti una scheda elettorale con molti simboli.