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Mercato di piazza Togliatti in crisi. Sparite (quasi) tutte le bancarelle

Cronaca

Mercato di piazza Togliatti in crisi. Sparite (quasi) tutte le bancarelle

Uno dopo l’altro se ne sono andati quasi tutti. Parliamo degli ambulanti del mercato di piazza Togliatti. Mercato di fatto quasi dissolto, colpito a morte dalla crisi e forse anche da un coordinamento non proprio azzeccato con l’altro mercato della zona, quello a “chilometro zero” degli agricoltori.
Da diversi mesi infatti le bancarelle del mercoledì pomeriggio sono a poco a poco scomparse e nell’ultimo periodo quando va bene ne arrivano 2 o 3. Mercoledì scorso, per fare un’esempio, c’era solo un banco con (poca) frutta e verdura.
«Il mercato non è stato né cancellato né sospeso» tengono a chiarire in Comune all’Ufficio commercio. Più semplicemente tutti i titolari di posto per la bancarella hanno via via disdetto lo spazio: pochi i clienti, troppo piccolo il giro d’affari per ripagare i costi e il tempo impiegato. «Formalmente sono rimasti titolari solo tre ambulanti» aggiungono in Comune, ma anche loro spesso non si fanno più vedere. Nè arrivano gli “strapuntisti”, cioè i negozianti che occupano gli spazi lasciati vuoti dalle bancarelle titolari.
Difficile identificare un’unica causa per il flop del nuovo mercato rionale, che era stato inaugurato nel novembre del 2010. Sulla carta c’erano tante condizioni per un buon successo: in primo luogo la mobilitazione dei residenti nel quartiere, che da anni chiedevano questo tipo di servizio. Sembrava intelligente anche la scelta dell’orario, pomeridiano (dalle 15 alle 19), per intercettare la clientela di ritorno a casa dopo il lavoro.
Il mercato era nato con 28 posteggi: 14 per generi alimentari e gli altri per non alimentari. Fin da subito non tutti gli spazi erano stati occupati (all’inaugurazione erano presenti 22 banchi), ma nel corso dei mesi il numero ha continuato a calare, fino al bassissimo numero attuale.

Crisi e concorrenza
Probabilmente la causa principale dell’insuccesso è la crisi economica e poi certamente non ha aiutato la concorrenza del mercato agricolo (gestito direttamente dalla Coldiretti), che propone le proprie merci (ma solo alimentari) nella stessa piazza, il mercoledì mattina (quindi poche ora prima del mercato generalista), e riscuote invece un buon successo.
Inizialmente il mercato nel quartiere Ovest era stato collocato in via Nenni, ma poi per andare incontro alle esigenze degli esercenti era stato spostato nell’area pedonale di piazza Togliatti, in luogo più visibile.

«Gestione sbagliata»
«Quando nel 2010 decisero che nello stesso giorno ci sarebbe stato sia il mercato agricolo di mattina, sia quello tradizionale nel pomeriggio, capii immediatamente che quello organizzato nelle ore pomeridiane non sarebbe mai decollato» dice Mariele Benzi, ex assessore Pdl ma soprattutto presidente della Consulta di quartiere all’epoca della raccolta firme pro-mercato. «Preparai anche un’interrogazione per il consiglio comunale chiedendo di programmare i due mercati in giornate differenti, in modo che il quartiere fosse ben servito e a farne le spese non fossero i commercianti presenti in piazza al pomeriggio, ma nessuno mi ascoltò. Eppure sarebbe bastato così poco».
Benzi ricorda che «il mercato tradizionale venne richiesto dai residente del quartiere Ovest. 700 famiglie risposero positivamente ad un questionario che preparammo e ricevettero a casa, mi pare fosse il 2007. Nel 2010 venne presa  la decisione di affiancare al mercato tradizionale pomeridiano anche quello agricolo di mattina. La crisi c’entra poco, i due mercati non si sarebbero mai dovuti organizzare nello stesso giorno a distanza di poche ore l’uno dall’altro. Chi decise il contrario o non è mai andato a fare la spesa o forse voleva che le cose andassero proprio così». Non bisogna insomma leggere troppo tra le righe della dichiarazione di Benzi per capire che l’ex assessore non condivide la scelta della collega al Commercio Annalisa Varisco (Lega) e del sindaco Ronchi di portare con quelle modalità il mercato della Coldiretti.

Deciderà il futuro sindaco
Per ora, spiegano dagli uffici di Villa Fiorita, il Comune non può che prendere atto della situazione. Toccherà alla prossima amministrazione adottare decisioni politiche per un eventuale rilancio. Anche se, ovviamente, nulla è possibile contro la legge della concorrenza e della domanda e offerta.

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