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Movimento nel Pdl. Lascia Lomartire

Politica

Movimento nel Pdl. Lascia Lomartire

Giornate movimentate nel Pdl cittadino.  Fatte di dimissioni e addii ma anche di sguardo in avanti e idee per le prossimi appuntamenti elettorali, in primis le elezioni comunali.
Giovedì 22 novembre il partito azzurro brugherese è tornato a riunirsi. Si tratta della seconda riunione ufficiale dopo la caduta del centrodestra a fine marzo, anche se diversi altri incontri informali non sono mancati. La novità più rilevante emersa dall’animata discussione è il nuovo passo indietro del coordinatore Agostino Lomartire, il quale ha annunciato l’intenzione di rinunciare all’incarico  e di ritirarsi definitivamente dall’attività politica. Lo ha confermato nei giorni successivi anche a Noi Brugherio: «Appendo le scarpe al chiodo e mi metto a fare il nonno» dichiara l’esponente azzurro. Parole quasi identiche a quelle pronunciate a fine marzo, quando a margine di uno degli ultimi agitatissimi consigli comunali aveva pubblicamente annunciato le dimissioni da coordinatore. Dimissione che però, a sorpresa, aveva poi dichiarato di ritirare. Ma questa volta, assicura Lomartire, è un addio definitivo.
Visti però i precedenti, altri esponenti del Pdl hanno chiesto durante la riunione di poter vedere a breve le dimissioni per iscritto. Foglio che pare non sia ancora stato recapitato.
La zampata contro Imperato e Comunione e Liberazione.
Lomartire, da vecchio guerriero della politica, non lascia però senza un’ultima duplice zampata: l’una “dedicata” all’ex assessore Imperato e l’altra alla componente di Cl nel Pdl. «Imperato si è comportato male – dichiara Lomartire – perché è venuto in riunione e non ha avvisato di essere in procinto di scendere in campo con un altro movimento. Comunque, visto che non è riuscito a costruire la Casa delle libertà di Brugherio gli auguro di costruire in città una bella moschea con Allam». Quanto ai ciellini: «Ora hanno mano libera nel Pdl. Spero però non facciano troppa politica a chilometro zero, cioè rivolta solo agli interessi dei loro 400 elettori. La politica non è la Colletta alimentare».
Inaspettate (ma forse non troppo) anche parole di distensione verso l’ex direttore generale del Comune. «Tra gli errori che ho fatto – concede Lomartire – c’è quello di avere esagerato contro Claudio Sarimari. Ma ho un’attenuante: non sapevo che l’accordo sul suo incarico come direttore generale del Comune era stato sottoscritto tra Ronchi e il Pdl tramite i ciellini».
Il partito cambia assetto.
Al netto di ripensamenti, con le dimissioni di Lomartire cambia l’assetto del Pdl locale. Si allontana infatti l’ipotesi di un nuovo accordo con la Lega, che il coordinatore (legato alla corrente lombarda di Mantovani) aveva caldeggiato da dopo l’estate. Sembra ora prevalere nel Pdl la posizione di chi preferisce il «meglio da soli», anche se questo dovesse costare l’opposizione. Ma su questi scenari una parola definitiva la potranno mettere solo le scelte di alleanza decise a livello regionale e soprattutto la decisione definitiva di Berlusconi sulla sua possibile uscita dal Pdl per rifondare una sorta di Forza Italia stile 1994.
Dalla riunione del 22 novembre è anche emersa da più parti la richiesta di una consultazione dal basso per valutare le candidature. Qualcuno ha avanzato persino l’ipotesi di un congresso cittadino (seppure nel Pdl nazionale non sia prevista nessuna fase congressuale) o più semplicemente primarie.
Intanto Mariele Benzi tramite il proprio profilo su Facebook annuncia un conteggio delle possibili liste alle prossime elezioni comunali: secondo la ex assessore potrebbero arrivare a 22. Servirà una scheda-lenzuolo.

Aggiornato giovedì 29 novembre 2012

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