Cronaca
Via Talamoni, tornano i nomadi. Riunione in comune con gli artigiani
Una nutrita carovana di nomadi si è nuovamente insediata nell’area industriale di via Talamoni (Pip).
La scorsa settimana i sinti sono ritornati nella zona che avevano occupato dal 17 ottobre e dalla quale erano stati allontanati nel giro di sette giorni con ordinanza di sgombero. A quel punto i gitani si erano diretti nei pressi del viale delle Industrie di Monza e da lì sono ritornati a Brugherio a fine ottobre.
Hanno avuto poco effetto le barriere in cemento (tipo New Jersey) che nel frattempo erano state posizionate nella parte terminale dell’area, a ridosso con l’autostrada. I nomadi infatti sono riusciti a spostarle spingendole con alcuni veicoli.
Intanto mercoledì 31 ottobre si è svolta in Comune una riunione alla quale hanno partecipato tutti gli artigiani e piccoli imprenditori che si erano costituiti nel comitato “Sos Pip” (vedi Noi Brugherio n. 36). Da luglio avevano chiesto tramite una lettera una risposta all’Amministrazione sui numerosi problemi dell’area.
In particolare il comitato propone la chiusura dell’intera nuova area industriale con sbarre automatiche, per impedire gli insediamenti di nomadi ma soprattutto il quotidiano parcheggio di numerosi autoarticolati diretti ad un vicino spedizioniere. Inoltre chiedevano il completamento dell’arredo urbano dell’area, il posizionamento della segnaletica stradale (oggi inesistente) e una soluzione per alcuni capannoni la cui costruzione è stata interrotta da anni.
«Siamo stati ricevuti dal dirigente del settore Territorio Luca Gilardoni» spiega un portavoce del Comitato. «Purtroppo però non erano presenti il funzionario dell’urbanistica Silvana Amirante e il comandante della Polizia locale Pierangelo Villa, la cui partecipazione avevamo esplicitamente richiesto». Per ora comunque particolari risposte dal Comune non sono arrivate: «L’architetto Gilardoni – continua il portavoce del comitato – ha ascoltato i nostri problemi, si è mostrato comprensivo, ma ha detto che ci potrà far avere delle risposte per iscritto solo nel giro di una decina di giorni». Un nodo da sciogliere resta il mancato accordo da parte di tutti i proprietari di capannoni sulla chiusura dell’area con sbarre. Mentre infatti i piccoli proprietari si sono espressi all’unanimità, due aziende più grosse hanno espresso perplessità sul provvedimento.
Rammaricati dal comitato anche per il ritorno della carovana di nomadi: «L’area era appena stata ripulita e purtroppo le barriere in cemento non sono servite. Ringraziamo però i Carabinieri: il nuovo comandante Paolo Simula si è mostrato molto solerte. È giovane e ha deciso di metterci la faccia: ci sentiamo tutelati perché hanno tenuto sempre sotto controllo la situazione».